Il 9 febbraio scorso EIOPA ha pubblicato la nuova edizione del Risk Dashboard, basata sui dati Solvency II al terzo trimestre 2020 e, dove disponibile, su dati acroeconomici
e finanziari al Q4.
I risultati mostrano, rispetto alla precedente edizione (relativa ai dati al Q2 2020), una diminuzione dell’esposizione del settore assicurativo europeo ai rischi macroeconomici, da un livello “molto alto” a un livello “elevato”; tutte le altre categorie di rischio sono rimaste a
un livello medio.
Il quadro dei rischi presentato nel documento include sia gli shock negativi derivanti dalle conseguenze dello scoppio dell’epidemia da Covid-19 (nel Q2 2020) sia le reazioni di
lieve miglioramento registrate da tutti gli indicatori di rischio tra la fine del secondo e nel terzo trimestre.
Quanto all’outlook per i prossimi 12 mesi, basato sulle aspettative delle Autorità di vigilanza europee, le attese sono di un aumento dei rischi di credito, di mercato e di sottoscrizione, come riflesso delle rinnovate preoccupazioni per i possibili lockdown conseguenti alle nuove ondate pandemiche e per potenziali “cliff effects” una volta che le misure di sostegno fiscale saranno terminate.
Nel dettaglio, per quanto riguarda i rischi macroeconomici, a determinare il miglioramento del livello di rischio osservato – seppur ancora a un livello “elevato” – hanno contribuito la ripresa osservata (per alcuni Paesi) nel terzo trimestre del 2020 e la revisione al rialzo delle previsioni di crescita del PIL per i prossimi tre trimestri (che si attesterebbe, in media, attorno al +2%).
Anche il tasso di disoccupazione, che aveva registrato un deciso salto nel mese di aprile, ha registrato un rallentamento nella seconda metà del 2020, rimanendo stabile (da settembre) attorno al 7,4%.
Le aspettative di inflazione sono state riviste al rialzo, con una media nei prossimi quattro trimestri che si aggirerà attorno allo 0,59%. Il primo rialzo è atteso per il Q1 2021.
Quanto ai rischi di mercato e di credito, i relativi indicatori hanno registrato una sostanziale stabilizzazione (a un “livello medio”) rispetto ai mesi precedenti, grazie soprattutto alle reazioni positive dei mercati finanziari alle notizie sul vaccino Covid-19 nella seconda metà del 2020.
Il principale motivo di preoccupazione resta, tuttavia, il potenziale disallineamento tra l’andamento dei mercati finanziari e le prospettive economiche, che potrebbe comportare forti aggiustamenti di valutazione. È prevista quindi, nei prossimi 12 mesi, una tendenza all’aumento di entrambi i rischi.
Più nel dettaglio, per quanto riguarda i rischi di mercato, sia l’indice della volatilità attesa per i rendimenti delle obbligazioni europee (per i quali l’esposizione del settore assicurativo europeo è pari al 60%) sia quello relativo ai prezzi delle azioni (con esposizione del 5%) hanno continuato a ridursi anche nella seconda metà del 2020.
Segnali di una stabilizzazione del rischio di credito sono, invece, il trend in calo degli spread sui CDS in tutti i segmenti di mercato, la riduzione dell’esposizione del settore assicurativo verso obbligazioni finanziarie e non finanziarie e la sostanziale stabilità della qualità media del credito a livelli tra AA e A. L’affidabilità creditizia delle attività nei portafogli delle imprese assicuratrici resta, tuttavia, sotto stretto monitoraggio a causa del potenziale downgrade di alcuni segmenti di credito.
Anche i rischi assicurativi sono rimasti a livelli medi, a fronte di una diminuzione della crescita della raccolta premi. Più specificamente, la crescita dei premi su base annua, sia per i rami vita sia per quelli danni, ha registrato un lieve peggioramento per il terzo trimestre consecutivo.
Quanto ai rischi di liquidità e finanziamento (livello di rischio “medio e stabile”), la mediana dell’indice di liquidità (liquidity asset ratio) risulta costante rispetto ai precedenti trimestri; risultano stabili e su valori elevati (circa 8 miliardi) anche le emissioni di obbligazioni da parte del settore assicurativo. Restano, d’altro canto, preoccupazioni legate al potenziale aumento dei tassi di riscatto dovuto all’evolversi della situazione legata al Covid-19.
I rischi di redditività e di solvibilità si sono confermati a livelli medi. Il coefficiente di solvibilità per le imprese e i gruppi assicurativi, inferiore rispetto ai livelli del 2019, è leggermente migliorato dal secondo al terzo trimestre 2020, pur rimanendo su livelli inferiori rispetto all’ultimo trimestre del 2019. In particolare, la mediana dell’SCR dei gruppi assicurativi vita è lievemente diminuita rispetto al primo trimestre del 2020, mentre è migliorata quella relativa ai gruppi operanti nel settore danni.
Fonte: ANIA