Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Anche febbraio si è rivelato positivo per la raccolta italiana del risparmio gestito, che si conferma un settore in buona salute. Il trend si mantiene in crescendo all’interno di un contesto in cui, complice la doppia leva favorevole dell’andamento dei mercati e della gran mole di liquidità accumulata dalle famiglie nel corso dei lockdown, la propensione all’investimento sta vivendo uno dei suoi periodi più brillanti. La fotografia di periodo scattata da Assogestioni mostra afflussi pari a 2,1 miliardi di euro, significativamente inferiori rispetto a gennaio (12,5 miliardi), ma comunque tali da spingere le risultanze del bimestre a quota 14,6 miliardi. Nel dettaglio, la raccolta di febbraio è stata trainata dalle gestioni collettive (2,2 miliardi), trend che ha di fatto invertito le dinamiche del mese precedente, quando a farla da padroni erano state le gestioni di portafoglio. Per queste ultime febbraio si è chiuso infatti con deflussi per 89 milioni dopo la raccolta positiva per 7,3 miliardi riportata a gennaio. In particolare, le gestioni di portafoglio istituzionali hanno registrato una raccolta negativa per 572 milioni, con il solo gruppo Generali che ha pesato per 1,2 miliardi sui deflussi. Secondo quanto ha fatto sapere la compgnia triestina, si tratterebbe di «deflussi sui fondi monetari all’interno dei mandati assicurativi in gestione».
Una perdita di 30 milioni di euro nell’anno finanziario 2020. È quanto ha registrato Exor, la holding di diritto olandese attraverso cui la famiglia Agnelli-Elkann controlla gruppi industriali come Ferrari e Cnh industrial o figura come primo azionista come in Stellantis, «a causa dell’effetto della pandemia Covid sui risultati delle partecipate», secondo quanto scrive la società. Il risultato del 2019 era stato positivo per 3,053 miliardi e includeva la quota Exor della plusvalenza derivante dalla cessione di Magneti Marelli da parte di Fca, che era stata pari a 1,081 milioni. Il net asset value di Exor al 31 dicembre 2020 è però pari a 29,5 miliardi di dollari, in crescita del 13% rispetto al dato del 31 dicembre 2019 (quando era stato di 26,2 miliardi). Il board di Exor, spiega una nota, propone all’assemblea dei soci convocata per il 27 maggio la distribuzione di un dividendo di 0,43 euro per azione (invariato rispetto all’anno scorso), per un totale di 100 milioni di euro.
Con un colpo a sorpresa, anticipato da milanofinanza.it, Frédéric de Courtois torna in Axa a Parigi con l’incarico di deputy ceo. In pratica sarà numero due del gruppo guidato dal ceo Thomas Buberl. Cambi in vista anche in Axa Italia con l’attuale ad, Patrick Cohen, designato per guidare Axa Francia, e la ricerca del suo successore che è già stata avviata. De Courtois, ex general manager di Generali Assicurazioni, era stato chiamato a Trieste da Philippe Donnet, ed era uscito dal Leone a gennaio scorso, dopo aver seguito in prima linea, negli ultimi cinque anni, il riassetto internazionale del gruppo italiano, con la vendita delle attività nei mercati non più strategici e gli ottimi risultati raggiunti. Dimissioni inaspettate quindi, avvenute insieme a quelle del responsabile del wealth management di Generali Tim Ryan, anche lui fedelissimo di Donnet.
  • Cattolica, conti oltre le attese ma niente cedola
Cattolica Assicurazioni chiude il 2020 con un utile netto di gruppo a 36 milioni (75 milioni nel 2019), in flessione del 51,5% soprattutto a causa dell’impairment sul goodwill (-138 milioni sulle società Vera). L’utile adjusted è invece in deciso aumento a 192 milioni (+85,9%), così come il risultato operativo a 412 milioni (+36,6%), superiore alle attese degli analisti. In linea con le indicazioni dell’Ivass e non avendo ancora completato le operazioni su capitale richieste dal regolatore, il cda ha proposto l’accantonamento degli utili. Per quanto riguarda Solvency ratio il dato a fine 2020 era al 187%, mentre la raccolta complessiva è ammontata a 5,7 miliardi (-18,6%) e il combined ratio si è mosso in miglioramento, attestandosi all’86,8% (-7,5 punti base). Oggi la situazione di Cattolica Assicurazioni «è di gran lunga migliore» rispetto allo scorso anno e «vede il gruppo in una posizione di stabilità», con le due controllate nel ramo Vita, Vera Vita e Bcc Vita, che hanno un Solvency Ratio rispettivamente del 221% e del 338%, ha spiegato Carlo Ferraresi, amministratore delegato del gruppo. Il manager ha ricordato che il 2020 «si è aperto con le ispezioni Ivass, avviate anche a causa della ormai nota conflittualità con il precedente amministratore delegato ed aventi ad oggetto scelte principalmente compiute nel triennio precedente. Nel frattempo la pandemia aveva colpito il mondo intero, con i noti effetti, ma i particolare il settore assicurativo ha subito un impatto rilevante sulla raccolta premi e sull’assetto dei mercati finanziari».
  • Suez allarma la logistica
A ormai tre giorni dal suo incaglio, la nave portacontainer Ever Given è ancora ferma immobile nel tratto di Canale di Suez, interrompendo di colpo gli scambi commerciali via mare fra Oriente e Occidente, tenendo in apprensione manifattura e consumi, anche in Italia, perché la questione non sarà di facile e imminente risoluzione.  «Una sospensione prolungata della navigazione a Suez potrebbe avere effetti molto negativi sulla continuità della supply chain marittima, già messa a dura prova da un anno di blank sailing ovvero partenze cancellate, container vuoti introvabili, noli quintuplicati e congestione dei porti». A preoccupare la logistica internazionale sono soprattutto i possibili effetti in termini di ritardi, extra-costi e disservizi sui prodotti finiti che devono viaggiare fra Asia ed Europa. Importatori ed esportatori temono (a ragione) che il blocco di Suez possa aggravare la già critica situazione dei carichi containerizzati nel trasporto marittimo.  «Il blocco di Suez è un altro duro colpo al trasporto marittimo di carichi containerizzati, da mesi affamato di capacità di stiva a causa della pandemia», ha sottolineato Jansen.

Tocca al produttore dimostrare che un alimento è sicuro. Ma studi scientifici terzi dovranno verificare che le prove esibite a questo scopo dall’industria alimentare o mangimistica siano coerenti. Alle imprese, invece, dev’essere garantito il segreto industriale su processi di fabbricazione, tecniche e «impurezze» del prodotto. Salvo che tali info non siano esiziali per la tutela della salute. Domani entrerà in vigore il regolamento europeo che rende più trasparente l’analisi del rischio nella catena alimentare: si tratta del n. 1381 del 29 giugno 2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L 231 del 6 settembre 2019. Il provvedimento riforma le precedenti disposizioni Ue in materia, puntando a potenziare trasparenza e sostenibilità nelle attività di valutazione lungo la food chain dell’Unione. E tende a rafforzare affidabilità, obiettività e indipendenza degli studi scientifici presentati all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Di più: il nuovo regolamento affida anche un maggior peso agli stati membri nella governance della stessa Efsa.
Cattolica assicurazioni ha messo a segno nel 2020 un utile operativo da record a 412 milioni di euro, in crescita del 36,6% rispetto all’anno precedente. L’utile adjusted è salito dell’85,9% a 192 milioni e l’utile netto si è dimezzato a 36 milioni a causa dell’impairment sul goodwill (-138 mln sulle società Vera). La raccolta premi complessiva è diminuita del 18,6% a 5,653 miliardi, prevalentemente a seguito del periodo di lockdown. Nel business Danni diretto si è riscontrata una flessione del 2,5% a 2,104 miliardi dovuta all’Auto. Il calo della raccolta Vita è stato del 26,1% a 3,527 miliardi.
Nuove nomine ai vertici di Axa. Patrick Cohen, amministratore delegato di Axa Italia dal 2016, diventerà a.d. di Axa France dal 3 maggio. Entrerà a far parte del management committee. «Desidero ringraziare di cuore Patrick per il grande lavoro svolto in oltre quattro anni e sono molto felice che assuma questo importante ruolo nel gruppo Axa», ha commentato Antimo Perretta, a.d. Europa di Axa e presidente di Axa Italia. «Patrick è stato determinante nel processo di riposizionamento di Axa Italia, grazie alla sua leadership e alla sua spinta centrata sull’innovazione per i clienti e sulla trasformazione tecnologica. È già stato avviato il processo di selezione del successore, che avrà il compito di proseguire in continuità, su questa strada di successo, con una speciale attenzione ai clienti e ai nostri agenti». Intanto Frédéric de Courtois e George Stansfield sono stati nominati deputy-ceo. De Courtois ritornerà nella compagnia francese il 1° agosto dopo avere lasciato il mese scorso Generali, di cui era general manager.
Generali e Cdp sono pronte a unire le forze per investire in servizi residenziali e ricreativi per gli anziani, oltre che in servizi di benessere e assistenza. Secondo MF-Milano Finanza a metà febbraio le due società avevano chiesto alla Commissione Ue il via libera per creare una joint venture e nei giorni scorsi è arrivato il disco verde di Bruxelles, in particolare da parte della Direzione concorrenza. In ballo c’è la creazione di una nuova realtà, che sarà controllata alla pari da Cdp Venture Capital (70% Cdp e 30% Invitalia) e da Welion, società di servizi del gruppo Generali Italia nata nel 2007 e dedicata al welfare. L’intenzione è quella di colmare una carenza che si è fatta ancora più evidente con l’esplodere della pandemia. Nei mercati anglosassoni le strutture di assistenza per anziani sono molto diffuse. In Italia, invece, nonostante l’alto tasso di invecchiamento della popolazione, gli sforzi in questo settore da parte di investitori istituzionali sono stati ancora limitati. Ora l’iniziativa della prima compagnia assicurativa del paese, insieme a Cdp, punta ad accelerare. Un progetto che non è limitato alle sole Rsa, ma è allargato alla cosiddetta senior housing, formula abitativa destinata agli over 65 autosufficienti.

  • Cattolica, aumento entro l’estate Risultato operativo record (+36%)

  • Thomas Buberl rinnova lo stato maggiore di AXA
Novità ai vertici di AXA: Buberl ha nominato due deputy-ceo: Frédéric de Courtois e George Stansfield sono stati nominati.  Patrick Cohen sarà ceo di AXA in Francia

Handelsblatt

 

  • L’incidente del Canale di Suez sarà costoso per gli assicuratori
L’incidente della nave container Ever Given nel canale di Suez sta cominciando ad avere un impatto sugli assicuratori. Secondo fonti del settore, l’assicurazione dello scafo e della responsabilità civile della compagnia di navigazione giapponese Shoei Kisen, che possiede la nave, sarà particolarmente colpita. Al momento, molto dipende dalla rapidità con cui l’enorme nave con le sue 224.000 tonnellate potrà essere riportata a galla e il canale di Suez sarà reso nuovamente percorribile per le navi successive. Il danno è quindi ancora in fase iniziale di riparazione. L’assicurazione dello scafo, che funziona per un’enorme nave container come per un’autovettura, è stata stipulata per il cargo con un assicuratore specializzato giapponese. La responsabilità, d’altra parte, è regolata nell’industria marittima dai cosiddetti “Protection & Indemnity Clubs”. Questa è una specialità del settore che copre anche la riassicurazione dell’attività. Gli assicuratori privati non sono coinvolti.