La Commissione europea ha proposto una nuova strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici che definisce il cammino da percorrere per essere pronti ad affrontare gli effetti dei sempre più ricorrenti eventi catastrofali, intensificando pianificazione e valutazione del rischio climatico e contribuendo a rafforzare la resilienza.
Tra le molte linee d’azione suggerite, di particolare rilievo quella volta a colmare il “gap di protezione climatica“ determinato dalla parte dei costi derivanti dalle catastrofi naturali non coperta da un’assicurazione. La Commissione sottolinea che oggi tale copertura, a livello europeo, va da un minimo del 5% ad un massimo del 35% del totale dei danni, mentre l’industria assicurativa ha calcolato che ogni punto percentuale in più di copertura potrebbe ridurre i costi globali a carico della fiscalità generale del 22%.
Ecco perché la Commissione europea preconizza di includere pienamente questo aspetto nella strategia di lotta ai cambiamenti climatici, di promuovere il più possibile schemi assicurativi nazionali contro le catastrofi naturali e di potenziare il lavoro di monitoraggio e coordinamento già in corso a livello UE, annunciando la sua intenzione di avviare un dialogo approfondito con le parti interessate a partire dalle imprese assicuratrici.
Commentando la strategia europea, Maria Bianca Farina, Presidente di ANIA, ha dichiarato: “Apprezzo le proposte formulate dalla Commissione europea in merito alla lotta ai cambiamenti climatici ed in particolare al rilievo e al valore del ruolo assegnato al settore assicurativo nella mitigazione degli effetti delle catastrofi naturali. La proposta va nel senso da sempre auspicato da ANIA di perseguire una più efficace resilienza agli eventi catastrofali, con la conseguente riduzione dei costi a carico dello Stato per la copertura dei loro effetti.
È necessario, ora, realizzare anche in Italia un sistema gestionale, programmato ex ante ed efficiente del rischio derivante dalle catastrofi naturali attraverso una partnership pubblico-privata che preveda – tra le altre iniziative – uno strumento di assicurazione delle abitazioni private contro i rischi connessi a terremoti, alluvioni ed eventi naturali. Facendo leva sulla mutualizzazione assicurativa dei rischi, si possono garantire prezzi contenuti, tempi certi e ragionevoli di risarcimento del danno, trasparenza nelle procedure, con attenzione rigorosa alla prevenzione, opportune modalità di finanziamento della ricostruzione e ottimizzazione della gestione delle emergenze post-evento.
Per ottenere una partecipazione molto ampia allo schema si dovrebbe utilizzare parte dei fondi del PNRR. Si tratterebbe di un’importante iniziativa di riforma, di un vero e proprio investimento sia da parte pubblica sia da parte privata, per mettere in sicurezza il nostro territorio e rafforzare la protezione dei cittadini.”