“Sulla base delle informazioni ad oggi disponibili, l’Associazione ha stimato che nel 2019 i veicoli sprovvisti di copertura assicurativa fossero 2,6 milioni, pari al 5,9% del totale dei veicoli circolanti sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Da sottolineare, però, che a fronte di una media nazionale del 5,9%, il valore raggiunge anche il 9,4% al Sud e scende fino al 3,8% al Nord”.
Lo ha detto la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, nel corso di un’audizione presso la commissione Finanze della Camera, precisando che “nella stima dell’Ania non sono inclusi i veicoli presenti nei depositi giudiziari e quelli che, rimessi in area privata, pur essendo immatricolati non circolano e quindi non sono assicurati”.
“Quanto ai costi dell’evasione Rc auto per la collettività degli assicurati, la circolazione dei 2,6 milioni di veicoli non assicurati comporta in primis un mancato incasso di premi stimabile in circa 1 mld di euro – ha spiegato -, con effetti indiretti sui vantaggi tariffari derivanti dalla mutualità assicurativa accentuando peraltro, come già detto, il divario territoriale dei prezzi nelle zone a più alta incidenza del fenomeno. A ciò si aggiunge un mancato gettito per le finanze pubbliche pari, in termini di imposte e contributi sui premi Rc auto, a circa 280 mln”.
Per combattere il fenomeno dell’evasione Rc Auto, “potrebbe essere molto potenziato” il sistema di monitoraggio tecnologico delle targhe dei veicoli utilizzando “i dispositivi telematici di lettura della targa (Telepass, Autovelox, ZTL, Tutor etc.) per accertare a distanza eventuali violazioni dell’obbligo assicurativo Rc auto”.
Farina ha spiegato che il controllo avverrebbe “senza rischi di duplicare la relativa sanzione nel caso in cui la targa di un veicolo circolante sprovvisto di assicurazione venisse “fotografata” e verificata da più dispositivi telematici in successione: ad esempio da un Telepass in autostrada e poi da uno ZTL in città”.
Di seguito il testo dell’audizione.