Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
La via maestra per rilanciare l’economia italiana l’hanno tracciata Draghi, Savona e Tamburi. Servono più debito pubblico, garanzie per le banche e fatturato statale a favore delle imprese. Soltanto così si potrà battere il virus della recessione
Le borse restano dominate dalla volatilità, al ribasso e al rialzo. Questa settimana, a Wall Street, gli indici Dow Jones e S&P hanno recuperato circa il 20%, anche se restano in perdita da inizio anno di un altro 20%. Di fronte alle ampie oscillazioni dei listini è difficile capire se è arrivata l’inversione di tendenza. La situazione è eccezionale e le misure prese da Stati e banche centrali ricordano quelle assunte durante le ultime due guerre mondiali. Per investitori con una condizione lavorativa stabile e flussi di reddito sicuri nel lungo termine, la strategia di puntare sulle azioni, asset class più rischiosa per definizione, è più coerente rispetto a chi, a causa dell’epidemia, si trova con una dinamica più incerta delle sue entrate e quindi ha bisogno di soluzioni più stabili. Per tutti vale comunque l’assunto che il panico è in momenti come l’attuale il peggior nemico del risparmio.
Mentre le borse restano in preda a un’estrema volatilità, l’ultima speranza si aggrappa al dividendo. Piazza Affari è famosa per regalare ai soci cedole generose, quest’anno sono attesi 23 miliardi di euro. Con la crisi causata dalla pandemia da coronavirus i titoli del Ftse Mib, quelli a maggiore capitalizzazione quali Intesa Sanpaolo, per esempio, hanno oggi un rendimento di quasi il 12%, Banca Mediolanum del 10,7%, Banca Generali del 9,5%. Tuttavia bisogna tenere conto che venerdì 27 la Bce ha invitato gli istituti europei a non pagare cedole «almeno fino all’ottobre 2020» (subito imitata da Bankitalia) e astenersi anche da eventuali operazioni di buyback (riacquisto azioni proprie) per poter assicurare finanziamenti a famiglie, piccole imprese e società. Proprio Intesa Sanpaolo è stata la più rapida nel rispondere all’appello: a distanza di poche ore ha fatto sapere che il cda del 31 marzo prenderà in esame l’indicazione della Bce. E c’è da scommettere che non sarà la sola a farlo.
L’allarme lo ha lanciato il presidente uscente di Confindustria. Nei giorni scorsi Vincenzo Boccia ha dichiarato che per il lockdown delle aziende che non rientrano nei parametri previsti (i codici Ateco) delle attività essenziali indicate dal governo Conte si perderanno 100 miliardi al mese. Mentre Confcommercio ha reso noto che la pandemia del coronavirus avrà un impatto negativo sui consumi di 52 miliardi. Una cifra superiore agli stanziamenti previsti dall’esecutivo con i decreti Cura Italia di marzo e aprile (in arrivo). La conferma di queste previsioni è data dagli indici di fiducia di consumatori e imprese calati a marzo, rispettivamente a 101 punti (da 110,9) e a 81,7 punti (da 97,8). A ciò si va a sommare la previsione di Goldman Sachs, che ha stimato come il pil italiano possa crollare dell’11,2% su base annua.
Questo sarà un anno che rimarrà negli annali della storia delle Generali. Per la terza volta da quando la compagnia triestina è nata, nel 1831, l’assembla della società non si terrà come di consueto a Trieste. Era successo solo in periodo di guerra: nel 1947, quando la lotta tra Italia e l’ex Jugoslavia per il dominio sui territori della Venezia Giulia, spinse i dirigenti della compagnia a spostare prudentemente altrove la riunione, tenutasi poi tra Milano e Venezia. Poi ancora nel ‘48 con la scelta di restare sempre a Venezia. Questa volta è stato il coronavirus a causare lo spostamento: il prossimo 30 aprile, l’assemblea si terrà a Torino, dove risiede il presidente Gabriele Galateri di Genola, a porte chiuse, come richiedono le norme per l’emergenza sanitaria.
Allianz Invest4Life è una polizza vita di tipo unit linked che mira alla generazione di una prestazione integrativa di lungo termine. Il prodotto, a fronte del versamento di un premio unico, garantisce al contraente in caso di vita dell’assicurato, mediante riscatti periodici e una successiva rendita vitalizia, l’erogazione di una prestazione annua vitalizia, di importo minimo determinato all’atto della sottoscrizione. Tale prestazione può essere immediata o differita. Il premio minimo di Allianz Invest4Life è pari a 25 mila euro (non è possibile effettuare versamenti aggiuntivi), e la componente unit linked offre l’opportunità di partecipare ai rendimenti del comparto delle Sicav -fondi di investimento- collegate al prodotto, dal cui valore dipendono le prestazioni previste dal contratto. Il prodotto prevede la possibilità di scegliere tra le proposte di investimento offerte dai comparti della Sicav Allianz Strategy 50 o Allianz Strategy 15 che presentano profili di rischio e rendimento atteso differenti.
La polizza HDI Crescita Sicura è un prodotto a vita intera a capitale rivalutabile e premio unico, con possibilità di versamenti aggiuntivi. La finalità ottenere, dietro pagamento di un premio unico iniziale e di eventuali versamenti aggiuntivi, un capitale che si rivaluta annualmente in base al rendimento della gestione separata Fondo Futuro, che come tipicamente accade per questa forma di investimento mira ad un portafoglio a bassa volatilità sia per gli asset in portafoglio che per la metodologia di contabilizzazione degli asset (a costo storico e non a valore di mercato).
Covid 19 allunga la propria ombra anche sugli adempimenti di compagnie di assicurazione e previdenza complementare inducendo le autorità di vigilanza a intervenire con specifici provvedimenti. L’Ivass ha differito in primo luogo il termine per la trasmissione all’istituto della Relazione sulle reti distributive al 29 marzo 2020.
È stato poi prorogato il termine per l’adozione obbligatoria da parte delle imprese delle cosiddette aree internet riservate, fissato al 1° maggio, al 1° luglio 2020. Per quel che riguarda i reclami, la relativa Relazione all’autorità da parte delle compagnie andrà trasmessa entro il 29 marzo. Spostandosi sul versante della previdenza complementare, la Covip ha pubblicato due lettere circolari nel mese di marzo con cui fornisce opportune indicazioni a fondi pensione preesistenti, fondi pensione negoziali, fondi pensione aperti e pip.
È un virus altamente contagioso. Eppure gli infermieri e gli operatori socio sanitari che ogni giorno sono a stretto contatto con gli infetti da Covid-19 non hanno l’indennità da malattie infettive. La denuncia arriva dal Nursid, il sindacato delle professioni infermieristiche. E riguarda l’Asl To4 del Piemonte, azienda che ha sotto la propria giurisdizione gli ospedali di diverse zone della regione, dal Canavese a Venaria Reale.
Con una prima nota datata 23 marzo l’Asl To4 aveva comunicato «l’avvio del riconoscimento dell’indennità da malattia infettiva per il personale, sia infermieristico, sia Oss, che presta la propria attività lavorativa presso i reparti adibiti ai pazienti Covid-19». Successivamente l’azienda ha diramato un nuovo comunicato per informare che «al fine di adottare una linea comune con tutte le Asl/Aso della Regione Piemonte» il contenuto del precedente documento «è da ritenersi sospeso in attesa di eventuali integrazioni/modificazioni».
Le limitazioni negli spostamenti hanno Generali a rinunciare, almeno quest’anno, a Trieste come tradizionale palcoscenico dove tenere l’assemblea di bilancio. Quest’ultima si svolgerà a Torino nella mattinata del 27 aprile (29 aprile in seconda convocazione, 30 aprile in terza), rigorosamente a porte chiuse come l’emergenza impone, ospitata negli uffici della controllata Generali Italia. Un trasloco di 550 chilometri più a ovest, deciso soprattutto per andare incontro a chi l’assemblea è chiamato ogni anno a dirigerla, cioè il presidente Gabriele Galateri che risiede proprio nel capoluogo piemontese.
Medici e infermieri andati a riposo con quota 100 possono cumulare la pensione e il reddito di lavoro autonomo per incarichi professionali nel periodo d’emergenza per Covid-19. A tal fine, devono comunicare alla sede Inps, per email o Pec, di aver ripreso l’attività indicandone anche la durata. Al termine dell’emergenza, inoltre, dovranno indicare il reddito percepito attraverso il modulo AP139, appena pubblicato dall’Inps sul proprio sito internet in versione aggiornata. A spiegarlo è lo stesso istituto previdenziale nella circolare n. 41/2020.
- Olimpiadi rimandate al 2021
Le olimpiadi di Tokyo 2020 sono ufficialmente rinviate alla prossima estate. Ad annunciarlo proprio il premier giapponese Shinzo Abe, che meno di un mese fa aveva assicurato lo svolgimento della manifestazione. Nonostante la fiamma olimpica sia arrivata nella capitale nipponica la scorsa settimana e il cio avesse continuato fino all’ultimo a non considerare l’ipotesi di un rinvio, arrivando anche allo scontro con alcune delegazioni di atleti. Proprio la programmazione atletica degli sportivi è stata una causa fondamentale della decisione: per poter partecipare ai giochi di questa estate avrebbero dovuto continuare ad allenarsi in questi giorni di lockdown, per di più nella parte più vicina alla manifestazione quindi più dura. I giochi, quindi, verranno spostati per la prima volta di un anno (il nome della competizione si chiamerà comunque Tokyo 2020, principalmente per motivi di sponsor). La fiamma rimarrà accesa per tutti i dodici mesi.
- In borsa torna la paura
Sono tornate le vendite sulle borse mondiali a causa dell’emergenza coronavirus. Da un lato non è arrivato l’accordo dei leader europei sulle misure finanziarie straordinarie per fronteggiare la crisi e, dall’altro, la situazione sanitaria negli Stati Uniti diventa sempre più difficile. A Milano il Ftse Mib ha ceduto il 3,15% a 16.822 punti. Giù anche Parigi (-4,23%), Francoforte (-3,68%) e Londra (-5,25%), penalizzata dalla notizia che il premier Boris Johnson è risultato positivo al coronavirus. A New York il Dow Jones e il Nasdaq viaggiavano in calo di circa tre punti percentuali. Intanto la Bce ha chiesto alle banche di non pagare dividendi agli azionisti almeno fino a ottobre e di astenersi da buyback, mentre «si attende che continuino ad assicurare finanziamenti a famiglie, piccole imprese e società». A piazza Affari giù Nexi (-7,46%), Unipol (-6,60%), Eni (-5,67%), Saipem (-4,94%), Azimut H. (-6,65%), Finecobank (-6,45%), Banca Generali (-3,45%) e Anima H. (-8,25%). Male il settore bancario: Bper -6,44%, Mediobanca -6,15%, Unicredit -5,34%, Banco Bpm -4,88%, Intesa Sanpaolo -3,95%, Ubi -3,08%, Mps -4,74%, B.P.Sondrio -4,53%.
- “È un caduto sul lavoro” Alla famiglia dell’autista del 118 il primo risarcimento Inail
La pratica è in dirittura d’arrivo: «Abbiamo accantonato la rendita», dice Alessandra Lanza, responsabile dell’Inail in Lombardia. Così Maruska e suo figlio Alessio potranno presto ottenere l’assegno mensile come congiunti di un caduto sul lavoro. Diego, 46 anni, è morto nella notte tra il 13 e il 14 marzo, nel letto di casa. Il coronavirus se l’è portato via in poche ore. E ora lui sarà il primo operatore sanitario ad essere riconosciuto come vittima di un infortunio mortale sul lavoro, ucciso dal virus. Guidava le ambulanze e la sera organizzava i turni di uscita dei colleghi nella sala di controllo dell’ospedale «Giovanni XXIII» di Bergamo. L’Inail risarcirà con la rendita i suoi familiari, esattamente come vengono risarciti vedove e orfani dei muratori che cadono da un’impalcatura.
- Stati Uniti. No alle assenze per malattia e assicurazioni costosissime così si diffonde l’epidemia
Tra le nazioni più esposte alla pandemia, l’America ha un sistema sanitario in gran parte privato, il più costoso del mondo. Questo può aggravare lo shock economico che segue quello sanitario. Obamacare ha 11,5 milioni di iscritti, che vanno ad aggiungersi a coloro che hanno assicurazioni collettive pagati dai datori di lavoro. Solo due categorie hanno accesso a una sanità pubblica: gli anziani oltre i 65 anni con Medicare, e coloro che si trovano sotto la soglia della povertà (22.000 dollari di reddito annuo) con Medicaid. Qual è il costo economico per chi si ammala di coronavirus? Il test diagnostico è gratuito in seguito a un accordo tra il governo e le assicurazioni, anche se i tamponi scarseggiano e sono razionati. E le cure? Dipende. La distribuzione dei costi può variare molto. Gli Stati Uniti non hanno un sistema sanitario unico, come il Canada e molti Paesi europei, il Giappone e la Corea del Sud. Qui c’è una giungla di sistemi sanitari, a seconda dello Stato in cui risiedi (New York ha normative diverse dalla Florida o dal Texas), e a seconda della compagnia che ti assicura. All’interno di una stessa assicurazione le regole sui rimborsi variano da una polizza all’altra. La Kaiser Family Foundation ha fatto questa stima per un ricovero ospedaliero dovuto a una polmonite con complicazioni. Il costo lordo delle cure è di 20mila dollari. Se sei assicurato, la maggior parte viene coperta dall’assicurazione, ma dovrai comunque pagare di tasca tua una media di 1.300 dollari. Se non hai un’assicurazione e non sei abbastanza povero da rientrare nel programma MedicAid, i 20mila dollari prima o poi verranno a chiederli a te. Questo ingigantisce i danni dei licenziamenti: chi perde il posto di lavoro spesso perde la copertura sanitaria che ne deriva.
- Generali sposta l’assemblea annuale da Trieste a Torino
Causa coronavirus l’assemblea annuale di Generali previsa per il 27 di aprile non si terrà a Trieste, bensì a Torino. La compagnia triestina ha integrato e rettificato l’avviso di convocazione dell’assemblea degli azionisti a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge 18/2020 che ha introdotto alcune norme eccezionali legate all’emergenza Covid- 19 applicabili alle assemblee delle società quotate. La società informa quindi che l’assemblea si terrà presso «gli uffici di Generali Italia a Torino il 27 aprile, in sede ordinaria e straordinaria in prima convocazione, e occorrendo il 29 aprile 2020 in seconda convocazione o il 30 aprile in terza convocazione». Rimane invece immutata al 16 aprile la data di registrazione per determinare la legittimazione all’esercizio dei diritti sociali nell’assemblea.
«L’Italia? Può farcela da sola se saprà attivare un gigantesco, enorme, piano di investimenti nelle infrastrutture per modernizzare il Paese e ridurre le distanze tra Nord e Sud. Sono convinto che gli investitori saranno disposti a credere alla nostra capacità di rimetterci in piedi». Giacomo Campora, milanese, classe 1966, laurea in Economia alla Cattolica, master all’estero, è plenipotenziario in Italia di Allianz SE, il leader mondiale delle assicurazioni. Di investimenti, gestione del rischio, dinamiche internazionali, protezioni sociali il ceo del gruppo con sede nella torre Allianz a City Life si occupa, come ovvio, ogni giorno. Anche se dal 21 febbraio a questa parte, al lavoro quotidiano si sono aggiunte le iniziative a sostegno della sua Milano e della Lombardia travolte dall’emergenza sanitaria ed economica.
- Generali sposta l’assemblea da Trieste a Torino
Generali per l’emergenza coronavirus terrà l’assemblea di fine aprile prevedendo, secondo le misure eccezionali del governo, la partecipazione dei soci solo tramite il rappresentante designato. E l’assise (alla quale saranno dunque presenti il presidente, il notaio e il rappresentante dei soci) si terrà non a Trieste, bensì negli uffici di Generali Italia a Torino. Un fatto «storico», quest’ultimo: l’assemblea del Leone si è tenuta, dal 1832 (la compagnia è stata fondata il 26 dicembre 1831), sempre a Trieste, in varie sedi della città, tranne che nel secondo dopoguerra: nel 1947 i soci si sono riuniti a Venezia e Milano e nel 1948 a Venezia. L’unica volta che l’appuntamento non ha avuto luogo è stato nel 1945.
- Unindustria. Danni da 3 miliardi ogni giorno
C’è, purtroppo, una seconda epidemia che sta crescendo molto in fretta: quella di una lunga e profonda depressione economica – dichiara Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria in un videomessaggio rivolto agli associati – Certamente la salute di tutte le persone è il bene primario da tutelare, tuttavia bisogna avere la consapevolezza, che le restrizioni previste dal Governo sulle attività produttive, stanno determinando perdite giornaliere fino a 3 miliardi di PIL.
- A Torino l’assemblea di Generali Sulla cedola la parola agli azionisti
L’assemblea di Generali non si terrà nella storica sede di Trieste. Causa Coronavirus e l’impossibilità del presidente Gabriele Galateri di Genola, complici le restrizioni previste dal Governo, di spostarsi da Torino l’assise si terrà nella città della Mole il prossimo 30 aprile. Un trasferimento che si accompagna anche alla decisione di ridurre al minimo la presenza fisica dei soci, tanto che al tavolo saranno fondamentalmente in tre: il numero uno Galateri, il notaio e il rappresentante designato dagli azionisti. In questo clima altro tema cruciale è la cedola. Diverse Autorità hanno richiamato banche e soggetti finanziari alla prudenza stante l’incertezza generale rispetto alle prospettive 2020.
- Non uscite ancora (se potete) dai fondi pensione
Le recenti batoste finanziarie hanno colpito anche i fondi pensione italiani. Gli aderenti alle forme di previdenza complementare hanno però una via di fuga per evitare la perdita: chi sta per andar via dal lavoro, se riesce a resistere con la sola pensione di base, potrebbe lasciare i soldi nel fondo pensione, passando all’incasso fra un paio d’anni. Non solo. Il soggetto potrà anche continuare a beneficiare dei vantaggi fiscali, utilizzando così fino al tetto dei 5 mila euro di versamenti nel fondo pensione per abbattere l’imponibile nella dichiarazione all’Erario.
- A febbraio crolla la raccolta: conti in rosso per 188 milioni
Nei primi due mesi dell’anno dalle casse dei gestori sono usciti 308,6 milioni. Virano in negativo i rendimenti. Non c’è pace per i Pir. Il 2020 avrebbe dovuto essere l’anno del grande ritorno e invece le cose hanno preso una piega completamente diversa. E questa volta non è una questione di norme o di altre situazioni particolari come quelle che hanno determinato il blocco del mercato in passato. Il fatto è che il coronavirus non guarda in faccia nessuno. Inevitabile quindi che anche sui piani individuali di risparmio si abbattesse l’onda lunga di questa crisi senza precedenti, poco gestibile e della quale è ancora impossibile vedere la fine. I numeri di febbraio sono impietosi. Ecco le cifre: secondo le stime dell’osservatorio Pir di Plus24 il saldo netto dei fondi Pir è negativo per 188 milioni, in peggioramento rispetto al deficit di 120 milioni di gennaio.
- Il concorso Ivass sui Cat-Bond chiuso in fretta e riaperto frettolosamente
Il 16 dicembre scorso l’Autorità per la vigilanza sulle assicurazioni ha lanciato un Call for papers su “Nat-Cat insurance: catastrofi naturali e assicurazioni”, indirizzato a istituzioni e ricercatori che avevano come scadenza per presentare i lavori fine gennaio poi posticipata al 21 febbraio 2020. Due mesi di tempo, vacanze natalizie comprese. Un lasso temporale troppo breve e, probabilmente, chi non fosse stato già avanti nella produzione degli elaborati difficilmente sarebbe riuscito a partecipare. Secondo quanto risulta a Plus24 diversi paper sono arrivati anche dall’estero. Ma il 27 febbraio scorso, nel rinviare a data da destinarsi l’evento previsto per i primi giorni di aprile per l’emergenza coronavirus, l’Ivass comunica che i termini del concorso per la valutazione dei paper (già scaduti) sono riaperti e quindi c’è la possibilità di implementare gli elaborati già presentati e di elaborarne di nuovi entro agosto 2020.
- Polizze mutui, ancora poca chiarezza
L’ennesimo monito, oppure la comunicazione sull’offerta di polizze abbinate ai finanziamenti, inviata al mercato il 17 marzo congiuntamente da Banca d’Italia e Ivass, vuole andare oltre il semplice ammonimento? A leggere un’altra comunicazione – quella di poche righe inviata contemporaneamente da Banca d’Italia a tutte le proprie filiali lungo il territorio nazionale – emerge la chiara volontà delle authority di far assumere agli stessi intermediari e ai loro organi di controllo interni, tutte le loro responsabilità in merito all’erogazione di mutui e prestiti al consumo, condizionata alla sottoscrizione di costose polizze da parte dei clienti. Una pratica che da oltre un decennio legislatori e regolatori cercano invano di debellare. Neanche le sanzioni inflitte a più riprese in questi anni, sono riuscite a suggerire ai vari intermediari di non metterla più in atto. Ultima in ordine di tempo è la sanzione di oltre 20 milioni di euro nel complesso che l’Antitrust a metà mese ha comunicato di aver inflitto dopo una lunga e dettagliata indagine a UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bnl e Ubi Banca. Sono state tutte sanzionate perché ponevano in essere indebite pressioni, documentate dalle denunce di diversi consumatori che indurli a sottoscrivere polizze assicurative assieme al contratto di mutuo. Se da un lato il quadro normativo di riferimento, non ha mai voluto togliere il problema alla radice consentendo a determinate condizioni il contestuale collocamento di polizze in occasione della concessione del mutuo, dall’altro lato non è accettabile l’adozione di politiche aggressive allo sportello che in presenza di incentivi economici inducono il dipendente della banca a spingere la vendita “baciata” di costose polizze insieme all’erogazione dei finanziamenti.
- Covid-19 e gli sciacalli del phishing