Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
In Unicredit sono al lavoro per offrire una copertura anti coronavirus ai dipendenti della banca e alle loro famiglie iscritte alla cassa sanitaria del gruppo Unica (Unicredit Cassa assistenza sanitaria). Generali sta lanciando nuovi servizi su misura e pure in Axa hanno aperto il cantiere per sostenere i clienti alle prese con il virus. Il settore assicurativo ha iniziato insomma a muoversi per offrire servizi e risarcimenti a persone e imprese colpite dalla effetti dell’epidemia. Già nelle tradizionali polizza sanitarie è previsto il rimborso delle spese, che vale anche in caso di contagio da virus, come anche l’assistenza medica a distanza, ormai fornita di fatto da tutte le imprese. Ma a queste si stanno aggiungendo servizi su misura utili a far fronte all’emergenza sanitaria del virus. Nel caso del fondo Unicredit, per esempio, secondo quanto risulta a MF-MilanoFinanza ad offrire la copertura dovrebbe essere Rbm Assicurazione Salute con una garanzia che dovrebbe prevedere un’indennità giornaliera sostitutiva in caso di ricovero per Covid-19 (e per altre epidemia) cui si aggiunge un forfait di 500 euro nel caso in cui ci sia bisogno di rimanere a casa in quarantena perché malati.
Gli effetti del coronavirus rischiano di essere devastanti per le imprese più piccole. Si calcola che quelle da 1 a 5 milioni di euro di ricavi in 15 giorni di blocco della produzione si trovino ad aver già bruciato in media 103 mila euro di cassa, quelle con ricavi tra 5 e 10 milioni hanno bruciato cassa per 300 mila euro e quelle tra 10 e 15 milioni sono arrivati a bruciarne 450 mila. Per le aziende della fascia più piccola non c’è più cuscinetto di protezione: la cassa l’hanno bruciata tutta e avrebbero bisogno di tutti quei 103 mila euro per poter far fronte agli impegni contingenti, mentre la deadline per le imprese più grandi è di 44 giorni (per 1,3 milioni di cassa complessiva bruciata) e per le imprese nella fascia media la data cruciale è la soglia dei 50 giorni (e di 1,1 milioni di euro bruciati). Il tutto perché in media in Italia soltanto meno del 10% delle imprese di dota di polizze assicurative sulla business continuity che in questi casi potrebbero coprire il fabbisogno di cassa di emergenza.
Stop a schedature e a raccolte massive di dati sanitari: l’emergenza coronavirus non giustifica la raccolta, a priori sistematica e generalizzata di informazioni sulla salute delle persone, neppure sotto forma di autodichiarazioni. Lo precisa un comunicato del Garante della privacy, che invita, da un lato, ad attenersi alle prescrizioni delle autorità sanitarie e amministrative e, dall’altro lato, ad astenersi da iniziative autonome di raccolta di dati, anche sulla salute di utenti e lavoratori, che non siano normativamente previste o disposte dagli organi competenti. Il Garante, dunque, distingue divieti, facoltà e obblighi. In materia, bisogna aggiungere che attenersi alle regole stabilite dalle autorità consentirà di minimizzare le responsabilità civili e penali: le regole, che il Garante invita ad osservare, delimitano, infatti, il rischio consentito.
Allianz, Sonae Sierra, Apg ed Elo hanno siglato un accordo per costituire una joint venture strategica composta da sei centri commerciali di punta nella penisola iberica. Il valore patrimoniale lordo complessivo è superiore a 3 miliardi di euro (1,8 mld su base proporzionale). A seguito di una partnership alla pari di successo e di lunga data nel Sierra Fund, Sonae Sierra e Apg hanno deciso di dar vita a una nuova joint venture a lungo termine, chiamata Sierra Prime, insieme a due investitori istituzionali, Allianz ed Elo, per supportare lo sviluppo e la crescita del portafoglio.
- Da Generali nuove garanzie
E sul fronte coronavirus da Generali Italia e Alleanza nuove garanzie a vecchi e nuovi assicurati. Per le famiglie un indennizzo forfettario pari al 10% del capitale assicurato in caso di ricovero in terapia intensiva. Per negozi e imprese estensione della copertura in caso di chiusura dell’attività.
- Uno specchietto sulla bicicletta ci salva la vita
La fatalità è sempre in agguato, e molti incidenti sono dovuti proprio ad essa: basta uno starnuto, un colpo di tosse, l’abbaglio del sole al tramonto, un rapido sguardo al cellulare perché la tragedia irrompa nella nostra vita. Ma oltre alla fatalità — che dipende appunto dal fato ed è dunque imprevedibile e imperscrutabile — c’è anche un livello su cui possiamo lavorare, ed è quello dell’educazione. Educazione che dovrebbe riguardare, naturalmente, anche i ciclisti che spesso non si rendono conto di quanto il loro abbigliamento li renda invisibili. Vestirsi di nero e di grigio sull’asfalto non è una buona idea, come non lo è quella di non avere lampeggianti sempre accesi davanti e dietro, e uno specchietto retrovisore sul manubrio. Tutti i mezzi che girano in strada — auto, motorino, camion, moto — ne sono dotati, ma le biciclette no, come se godessero di una mitica impunità.
- Ubi, Brescia verso il no a Intesa Per i patti il traguardo è al 30%
A un passo dal 30% con l’obiettivo di far sentire la propria voce e, nel limite del possibile, mettere i bastoni fra le ruote all’operazione targata Intesa Sanpaolo. È questa, al momento, la strategia che gli azionisti di Ubi, salvo rare eccezioni, e coagulati nei tre differenti patti, avrebbero intenzione di attuare per provare a evitare che la banca scompaia sotto l’egida di Ca’ de Sass.
- Lesioni stradali perseguibili a querela
La procedibilità a querela delle lesioni stradali gravi e gravissime, nell’ipotesi “base” prevista dall’articolo 590 bis, comma 1, del Codice penale, è sempre più vicina: è infatti una delle misure che il Consiglio dei ministri, lo scorso 13 febbraio, ha approvato per rendere più rapidi i processi penali. Si tratta di una novità importante, che raccoglie consensi bipartisan tra le forze politiche, magistratura e avvocatura: tuttavia è passata sottotraccia, agli occhi dell’opinione pubblica, perché approvata dal Governo nel pieno delle polemiche legate all’entrata in vigore dello stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado. I tempi possono rivelarsi lunghi, perché il veicolo legislativo scelto è quello della legge delega, che dovrà prima essere approvata dal Parlamento e poi attuata dal Governo nel termine di un anno; ma l’entrata in vigore della procedibilità a querela può essere accelerata dalla Corte costituzionale, che deve ancora pronunciarsi sulla questione di costituzionalità sollevata dal Tribunale di Milano
- Global tech, la vittima principale del coronavirus
Fabbriche al minimo, logistica in calo, domanda a mezz’asta…
Da metà febbraio i grandi nomi della tecnologia sono fortemente preoccupati. Il settore è tuttavia sostenuto da tendenze strutturali. La febbre coronavirus Covid-19 sta diventando sempre più acuta in un settore la cui supply chain è la più globalizzata e si affida maggiormente alla Cina. Una rassegna dei sintomi di un anno complicato.
- Banche e assicurazioni sotto la pressione dell’epidemia
Il settore finanziario è tra le principali vittime della tempesta borsistica scatenata dalla diffusione dell’epidemia di coronavirus in Europa dalla scorsa settimana. L’evoluzione delle azioni delle banche e delle compagnie di assicurazione dell’indice STOXX Europe 600 ne è la testimonianza. Nelle ultime cinque sessioni, compreso lunedì, sono diminuiti di oltre l’11%, mentre l’indice complessivo è sceso di oltre l’8%. Per il momento, tuttavia, i finanzieri si sono rifiutati di allarmarsi, ritenendo che fosse troppo presto per trarre le conseguenze dell’epidemia sui loro affari. Eppure gli investitori sembrano avere pochi dubbi sui suoi effetti negativi. Soprattutto per le banche. “Oggi la prospettiva di tassi d’interesse più bassi è una delle principali preoccupazioni. Per la maggior parte delle banche europee, questa sarebbe una cattiva notizia”, dice Jérôme Legras, responsabile della ricerca presso Axiom Alternative Investments, una società di gestione specializzata in titoli finanziari. “Un significativo deterioramento dei mercati azionari e delle condizioni del mercato obbligazionario, unito a tassi di interesse ancora più bassi, peserà sulla redditività e sulla solvibilità degli assicuratori, scrivono gli analisti di Moody’s. Il previsto rallentamento dell’economia avrà anche un impatto negativo sul volume d’affari degli assicuratori”.
- L’assicurazione vita spinge Allianz in Germania
In Allianz, l’attività assicurativa nel ramo vita è in pieno boom in Germania, nonostante il calo dei tassi d’interesse. Lo scorso anno i premi delle nuove attività sono aumentati del 38%, come ha spiegato lunedì Allianz Deutschland AG a Unterföhring vicino a Monaco di Baviera. “Questa è il miglior risultato di sempre per la nuova produzione”, ha detto il responsabile tedesco delle assicurazioni vita Klaus-Peter Röhler. La quota di mercato nel ramo vita è del 29 per cento.