di Luca Gualtieri
Intesa Sanpaolo scende in campo per sostenere il settore produttivo, messo alle strette dalla crisi sanitaria. La caduta verticale dei consumi e l’interruzione di molte supply chain hanno infatti condotto numerose piccole e medie imprese in una situazione di stress finanziario, costringendo il sistema bancario a mettere in campo soluzioni emergenziali. Per rispondere a questa situazione ieri Intesa ha annunciato un pacchetto dal valore complessivo di 15 miliardi a sostegno delle pmi italiane, un «ammontare significativo di risorse, pari quasi a un punto di Pil», come ha spiegato l’amministratore delegato Carlo Messina. In primo luogo ci sarà un plafond di 5 miliardi per nuove linee di credito aggiuntive rispetto a quelle preesistenti, della durata di 18 mesi (meno un giorno), di cui 6 di pre-ammortamento, con condizioni favorevoli, a partire dalle spese di istruttoria. Il pacchetto comprende inoltre 10 miliardi di liquidità per i clienti Intesa, grazie a linee di credito già deliberate a loro favore e ora messe a disposizione per finalità ampie e flessibili, quali la gestione dei pagamenti urgenti. Nelle intenzioni della banca (che già nei giorni scorsi aveva messo a disposizione un primo pacchetto da 100 milioni per progetti specifici che affrontino l’emergenza sanitaria) due interventi dovranno consentire alle aziende di far fronte ai pagamenti, nonostante la progressiva riduzione o addirittura assenza di fatturato, e di tutelare così l’occupazione. Nella fase di estrema emergenza «abbiamo il dovere di impegnare ogni risorsa, per dare il massimo sostegno alle imprese italiane e consentire loro, superate le difficoltà contingenti, di ripartire il prima possibile», ha aggiunto Messina. Intesa Sanpaolo può farlo perché ha le «dimensioni, la solidità e una presenza capillare tali da consentire interventi di dimensioni straordinarie in tutti i territori del Paese, dando supporto a tutte le imprese», ha concluso il banchiere. I 15 miliardi per le piccole e medie imprese si aggiungono alla decisione della banca di sospendere per tre mesi le rate dei finanziamenti, prorogabile per altri tre/sei mesi in funzione della durata dell’emergenza. «Siamo convinti che le capacità e la resilienza degli imprenditori italiani consentiranno al nostro sistema produttivo di recuperare rapidamente terreno e di riposizionarsi in maniera vincente nello scenario che emergerà dalla crisi», ha concluso Messina.
Venerdì scorso peraltro Intesa ha messo a disposizione della clientela una nuova modalità di gestione della richiesta di sospensione per un finanziamento, un mutuo o un prestito personale, grazie a un processo di scambio di informazioni e documenti via telefono e e-mail, tra cliente e gestore, così da contenere il più possibile i momenti di contatto e incontro tra clienti – privati e imprese – e gestori. La decisione dell’istituto guidato da Messina si inserisce nella serie di interventi a sostegno di famiglie e aziende che prevedono la sospensione per tre mesi (proprogabile per altri 3 o 6 mesi) delle rate di finanziamenti in essere, per la quota capitale o per l’intera rata. (riproduzione riservata)
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