La pandemia di Coronavirus in corso ha spinto Fitch Ratings a rivedere le sue prospettive per i fondamentali sottostanti del settore riassicurativo globale, che passano da stabili a negative.
L’agenzia di rating ha anche rivisto le sue prospettive per il settore assicurativo property e casualty statunitense, citando le preoccupazioni per il coronavirus e i relativi impatti sulla qualità del credito degli assicuratori.
Mentre l’outlook di Fitch per i livelli di rating in entrambi i settori rimane stabile, l’azienda prevede una rivalutazione legata ai progressi della pandemia.
Fitch aggiunge che è in fase di revisione dei rating relativi alle ipotesi dell’impatto della pandemia di coronavirus sulla volatilità dei mercati dei capitali, sui tassi di interesse, sulla liquidità del mercato e sui sinistri/riserve assicurate.
Attualmente, Fitch ritiene che i rating degli assicuratori P/C statunitensi e dei riassicuratori globali saranno meno influenzati dalla pandemia di coronavirus rispetto a quelli degli assicuratori vita e malattia, che sono settori con prospettive recentemente riviste in negativo da Fitch.
Tuttavia, le prospettive di rating stabili di Fitch per il settore assicurativo e riassicurativo non implicano che nessun rating del settore sarà influenzato da questi eventi in corso.
Il settore riassicurativo ha beneficiato di recente di miglioramenti dei prezzi, di una forte adeguatezza patrimoniale nel 2020, di una solida gestione del rischio e di profili aziendali generalmente solidi.
Fitch ritiene che l’esposizione al rischio di sinistro (annullamento di eventi/eventi, viaggi/incidenti, credito commerciale, fideiussioni e interruzioni dell’attività) a causa del virus sia gestibile per i riassicuratori, date le dimensioni relativamente ridotte delle linee esposte, e l’uso di limiti/sottolimi ed esclusioni di polizza.
Fitch osserva che le società con significative allocazioni in investimenti azionari vedranno diminuire il capitale nel prossimo trimestre e i redditi da investimento diminuiranno YoY con rendimenti obbligazionari più bassi.