Il governo italiano ha allo studio un decreto legge ombrello per affrontare i rischi correlati con la Brexit ormai alle porte. Obiettivi: evitare contraccolpi sui mercati e garantire continuità operative con le banche e le piattaforme Uk. A lavorarci sono i tecnici della Presidenza del Consiglio, la Farnesina e il dicastero dell’economia. Il testo non è andato al vaglio del pre-consiglio di ieri, ma dovrebbe finire in Cdm, presumibilmente la prossima settimana. L’orientamento dell’esecutivo è di vararlo comunque, anche in caso di uscita non disordinata del Regno Unito dall’Unione, per evitare scossoni e tranquillizzare gli operatori.
Nel frattempo le autorità italiane si sono attivate, in accordo con quelle europee, per assicurare la corretta continuità operativa delle piattaforme su cui viaggiano i grandi flussi finanziari. La Consob ha diffuso un «richiamo di attenzione» (n. 3 del 12 marzo) agli intermediari Uk che operano in Italia e a quelli italiani che operano nel Regno Unito. In particolare, l’authority ha sottolineato la necessità di dare a tutta la clientela, compreso il retail, informazioni tempestive e complete sugli effetti che la prospettiva della Brexit può avere nei rapporti di prestazione dei servizi d’investimento in caso di ‘no deal’ e in mancanza di misure transitorie adottate in ambito nazionale. A banche e imprese d’investimento viene richiesto di adottare precauzioni idonee per gestire una «hard Brexit», che potrebbe comportare il venire meno del «passaporto europeo», che abilita alla prestazione dei servizi d’investimento in tutta la Ue. In particolare gli intermediari devono assicurare ai clienti informazioni chiare e comprensibili sui servizi d’investimento resi e sul futuro dei rapporti in essere, inclusi modalità e tempi di un’eventuale chiusura dei rapporti stessi.
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