Il Consiglio Superiore della Banca d’Italia ha nominato ieri Fabio Panetta nuovo direttore generale dell’istituto centrale a partire dal 10 maggio, mentre Daniele Franco e Alessandra Perrazzelli sono stati designati vicedirettori generali. Il Consiglio ha accolto le proposte presentate ieri dal governatore Ignazio Visco, che in mattinata ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sembra essersi sbloccato così il processo di nomina del Direttorio della Banca d’Italia, dopo lo stallo per la conferma come vicedirettore generale di Luigi Federico Signorini, decisa dal Consiglio Superiore più di un mese fa.
Il welfare aziendale è costituito da un piano e un insieme di progetti. Un piano richiede consulenza, di direzione e di organizzazione, chiamata a collaborare con l’impresa, le rappresentanze e i lavoratori, per supportare le diverse attività: analisi iniziale dei bisogni e classificazione; Definizione del piano strategico; l’azione degli interventi: Realizzazione del progetto di welfare aziendale; Misurazione dei risultati in funzione degli obiettivi e reportistica; Monitoraggio.
- Unisalute chiede tavolo pubblico-privato
L’87% delle donne di età compresa tra i 30 e i 65 anni ha ha effettuato almeno un esame specialistico di prevenzione oncologica negli ultimi 2-3 anni. Il dato emerge dall’Osservatorio Prevenzione e Salute di UniSalute, curato da Nomisma, che punta a identificare il ruolo riconosciuto alla prevenzione. Un settore, quello della prevenzione, nel quale potrebbe svilupparsi una collaborazione tra pubblico e privato», suggerisce Fiammetta Fabris, amministratore delegato di Unisalute, la compagnia specializzate nel settore sanitario del gruppo Unipol, con circa 8 milioni di clienti. «In Unisalute offriamo pacchetti di prevenzione a tutti gli assicurati e si potrebbe immaginare un coordinamento con il sistema sanitario nazionale per evitare la duplicazione di prestazioni e consentire al pubblico di rendere più efficienti i servizi», suggerisce Fabris che auspica l’avvio di tavoli permanenti per discutere della cooperazione tra pubblico e privato nel settore sanitario. L’attenzione del mercato per il welfare e le coperture sanitarie sta crescendo, anche tra le banche. La stessa Unipol ha avviato la joint venture Incontra con Unicredit, che tra le altre distribuisce polizze sanitarie My Care Salute. «Una partnership che sta dando buone soddisfazioni», conclude Fabris, «che ricorda come le strutture utilizzate dagli assicurati My Care siano quelle Unisalute».
Intesa Sanpaolo e Cna hanno siglato un accordo riguardante soluzioni di welfare aziendale per i 700 mila associati della confederazione dell’artigianato. Questi ultimi avranno a disposizione il servizio Welfare Hub, una piattaforma che consente di cogliere le opportunità concesse dalla normativa fiscale e i vantaggi offerti dall’adesione ai flexible benefit. I dipendenti delle aziende associate Cna potranno accedere alla piattaforma da smartphone e pc, scegliendo come usare il credito welfare attraverso una gamma di beni e servizi distribuiti capillarmente sul territorio nazionale.
Nuove misure di sostegno alle attività dei liberi professionisti da parte delle casse private. Gli enti di previdenza potranno destinare fino al 5% dei rendimenti lordi cumulati del patrimonio per istituire nuovi strumenti di welfare e di sostegno al reddito a favore dei propri iscritti. Secondo gli ultimi dati Covip, questo incremento è quantificabile intorno ai 100 milioni di euro all’anno. È una delle novità previste dalla bozza del dl crescita, la cui prosecuzione dell’esame è attesa in uno dei prossimi consigli dei ministri. L’articolo 14 del dl (sostegno allo sviluppo dell’attività dei liberi professionisti) stabilisce che: «Al fine di promuovere misure di sostegno dell’attività libero-professionale e l’inserimento di giovani professionisti nel mondo del lavoro, gli enti di previdenza di diritto privato possono prevedere, a favore degli iscritti, forme di tutela di natura socio-assistenziale, di promozione e sostegno al reddito e all’esercizio della libera professione, in particolare per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, nonché di welfare.
- La scelta di Panetta, direttore generale
La Banca d’Italia ha indicato un nuovo direttorio, l’organo collegiale che guida l’istituto centrale. Ieri sera in poco più di due ore le proposte del governatore Ignazio Visco sono state accolte dal Consiglio superiore della Banca d’Italia con la promozione — come nelle attese — dell’attuale vicedirettore generale Fabio Panetta, 59 anni, a nuovo direttore generale, prendendo il posto di Salvatore Rossi che nei giorni scorsi aveva dato l’indisponibilità a una riconferma. Con lui sono stati nominati nel direttorio due nuovi vicedirettori: Daniele Franco, 65 anni, che rientra in Banca d’Italia dopo sei anni come Ragioniere generale dello Stato, e l’avvocato Alessandra Perrazzelli, 57 anni, ex country manager italiano di Barclays e attuale vicepresidente della multiutility lombarda A2a: è una professionista scelta all’esterno del perimetro di Via Nazionale, selezionata dal cacciatore di teste cui Bankitalia si è rivolto, Egon Zehnder.
- Il medico al polso
Debutta in Italia sugli Apple Watch la funzione di elettrocardiogramma «Con la semplice pressione di un dito aiuterà i dottori a scoprire le aritmie». E l’orologio sa notificare un potenziale caso di fibrillazione atriale, un’aritmia cardiaca molto diffusa. «Ne vengono accertati tra i 300 e i 500 mila nuovi casi in Italia ogni anno. Sopra i 75 anni colpisce il 6-8% della popolazione» ci spiega il professor Claudio Tondo, coordinatore dell’Area Aritmologia al Monzino di Milano. La fibrillazione atriale causa circa un ictus su 4 e può portare anche all’insufficienza cardiaca. Un problema ulteriore sta nella difficoltà di individuare i sintomi: «Non sempre l’aritmia si manifesta con il “cardiopalmo”» sottolinea lo specialista. «Ci sono sintomi più sfumati come stanchezza, incapacità di concentrazione o una più generica assenza di pieno benessere». E allora, continua Tondo, «soluzioni come quella di Apple permettono di coinvolgere tutti, e non solo i medici, nella diagnosi precoce».
- Redditi e ricchezza, il Paese dei paradossi
Da un lato molti indicatori mostrano un Paese che si sta impoverendo. E con una lunga recessione alle spalle (speriamo non anche all’orizzonte) non sorprende di certo. Il 70% delle pensioni non arriva a superare la soglia dei mille euro mensili. Stiamo parlando di 12,6 milioni di assegni. Questo è un fatto, certificato ieri dall’Inps. E se si guardano le dichiarazioni dei redditi, i dati sono altrettanto disarmanti: 13 milioni di italiani non pagano l’Irpef perché guadagnano meno della soglia minima e solo il 5,3% dei lavoratori dichiara un reddito superiore ai 50mila euro. Anche questo è un fatto.
Ma è anche un fatto che in Italia l’economia sommersa ammonti a 210 miliardi di euro, pari al 12,4% del Pil, e che l’evasione fiscale arrivi a 108 miliardi di imposte e contributi non versati. È un fatto altrettanto certificato, dall’Istat, che gli italiani spendono più di quanto guadagnano. O meglio, più di quanto dichiarano di guadagnare: per ogni 100 euro denunciati nel 2017 dalle persone fisiche al netto delle imposte, l’Istat ha infatti rilevato una spesa delle famiglie di 114,4 euro.
Pensioni, 10,9 milioni di assegni sotto 750 euro
Oltre dieci milioni di pensioni in pagamento a inizio anno avevano un importo ben inferiore a quello indicato per il reddito di cittadinanza. Lo rivela l’ultima “Statistica in breve” diffusa ieri dall’Inps, dove si annota che 10,9 milioni di prestazioni (il 61,3% del totale) era addirittura al di sotto dei 750 euro. Il dato percentuale, che per le donne raggiunge il 74,5%, naturalmente non va letto come una misura diretta delle condizioni di “povertà” in cui versano i pensionati, visto che molti di loro sono titolari di più prestazioni. Di questi “mini-assegni” Inps solo il 43,9% (4.797.442) ha come “causale” una prestazione legata a requisiti di reddito, come per esempio le integrazioni al minimo, le maggiorazioni sociali, le pensioni e gli assegni sociali o, ancora, le pensioni di invalidità civile. Il che significa che nella maggioranza dei casi quelle pensioni sono il frutto di una storia contributiva (e dunque lavorativa) molto fragile.
- Bankitalia: Panetta dg, entrano Franco e Perrazzelli
Sarà Fabio Panetta il nuovo direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass. Il suo nome è stato proposto ieri dal governatore, Ignazio Visco, ai tredici membri del Consiglio superiore riuniti in sessione straordinaria, che lo hanno nominato. Panetta prenderà il posto di Salvatore Rossi, che una settimana fa aveva comunicato con una lettera a tutti i dipendenti la sua indisponibilità a un secondo mandato, in scadenza a maggio. Una carriera tutta interna alla Banca d’Italia, quella di Panetta, con importanti esperienze internazionali, critico netto non del bail-in ma delle modalità e dei tempi della sua applicazione. Conoscitore della finanza e del sistema bancario, è stato il rappresentante italiano nel Consiglio del Ssm fin dal suo debutto, nell’ottobre del 2014.
- Cattolica, dossier sul cda in vigilanza: disattese le richieste di Ivass sulla lista
Il rinnovo del consiglio di amministrazione di Cattolica, che già nelle scorse settimane aveva vissuto momenti di tensione per il tentativo poi naufragato dell’associazione Cattolica al Centro di proporre una lista alternativa a quella promossa dal board, si arricchisce di un altro retroscena. Lo scorso 5 marzo, come ultimo atto di una corrispondenza piuttosto intensa, Ivass ha inviato alla compagnia una lunga lettera. In quella missiva ha messo nero su bianco le raccomandazioni della vigilanza rispetto alle ambizioni dell’istituto in materia di composizione del nuovo consiglio di amministrazione della società, che dovrà essere votato dall’assemblea dei soci il prossimo 17 aprile. Ivass ha chiesto in particolare tre cose: che venga rafforzata in consiglio la presenza di figure professionali con adeguata varietà di profili, con particolare attenzione a quelli inerenti la gestione caratteristica dell’impresa (nel dettaglio spingeva per l’ingresso di un membro con forti competenze attuariali e di una figura con un certo know how in ambito tecnologico); che ci sia un numero adeguato di amministratori indipendenti; e infine che si tenga conto del numero di mandati già svolti e del requisito anagrafico per «determinare un effettivo ricambio anche generazionale».
- Bayer, Roundup cancerogeno Riconosciuti maxi-indennizzi
Ottanta milioni di dollari. È la nuova condanna inflitta da una giuria californiana alla Bayer per gli effetti del popolare diserbante Roundup, portato alla sbarra con l’accusa di essere potenzialmente cancerogeno. I sei giurati, che dieci giorni fa avevano trovato la società colpevole nel secondo caso del genere ad arrivare a processo, hanno stabilito che il gigante farmaceutico e di life sciences tedesco dovra’ pagare cinque milioni in risarcimenti e altri 75 milioni in danni punitivi a Edwin Hardeman. Con altre 11.200 denunce presentate in tutto da agricoltori, giardinieri e semplici consumatori negli Stati Uniti, Bayer è rimasta sotto pressione in Borsa, dove investitori nervosi hanno spinto il titolo in leggero ribasso dopo il 12% già perso sull’onda del verdetto di colpevolezza. Bayer ha ereditato l’erbicida, a base di glifosato, dall’americana Monsanto, acquisita l’anno scorso in un’operazione da 63 miliardi.
- UniSalute, 28 milioni alla prevenzione
Prevenzione e ricerca come volano per potenziare il settore sanitario italiano, una più salda integrazione e collaborazione pubblico-privato, che comunque non si deve sostituire al sistema sanitario nazionale, investimenti per affrontare le sfide della sanità pubblica e privata. Per UniSalute, assicurazione sanitaria e operatore nel mercato della sanità integrativa italiana parte del gruppo Unipol, sono queste la chiavi di volta per un mercato, sanitario prima ancora che assicurativo, più efficiente e solido. «Soltanto nell’ultimo anno Unisalute ha investito 28 milioni in prevenzione», e la vivacità del settore, in un momento in cui si cominciano ad affacciare competitor e interlocutori diversi su questo tipo di struttura, «indica la necessità di un approccio più strutturato», ha detto ieri l’ad Fiammetta Fabris, parlando da Milano, dove è stato presentato l’Osservatorio Prevenzione e Salute di UniSalute, curato da Nomisma. Questo passa da una maggiore integrazione tra pubblico e privato: «Non significa che il Ssn perda colpi, assolutamente. L’integrazione pubblico-privato deve essere un must», ha detto Fabris.
- Riscatto laurea con importo fisso anche per anni di studio ante 1996