La società di gestione dopo aver definito la nuova struttura di vertice vara il piano di taglio costi con l’uscita di prime e seconde linee non solo in Italia
di Andrea Montanari
Sul tavolo di Pietro Giuliani e degli azionisti di Azimut non c’è solo il ripensamento della governance e dei vertici della società di gestione. Ma si sta per definire anche un piano di ristrutturazione, forse il primo nella storia del gruppo, che prevede tagli e riorganizzazioni.
E mentre il ruolo dell’ex ad Sergio Albarelli, dimessosi a gennaio, sarà rilevato da un team di sette manager da tempo al fianco di Giuliani, ecco che da Azimut stanno per uscire oltre 30 dipendenti, tra dirigenti e quadri. Al termine del processo, la riduzione d’organico riguarderà 36 persone, otto delle quali in Svizzera.
L’obiettivo di Giuliani è rivedere il perimetro dei costi – al 30 settembre le spese per il personale ammontavano a 72,19 milioni rispetto agli oltre 59 milioni dei nove mesi dell’anno precedente – trasformando i contratti di questi professionisti che non saranno più dipendenti ma consulenti e collaboratori.
In base agli ultimi dati disponibili, in Azimut lavoravano (a livello mondiale) 165 dirigenti e 187 quadri, oltre a 578 quadri, per un totale di 930 dipendenti. L’intervento, però, riguarda in particolari le prime e le seconde linee. (riproduzione riservata)
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