Di Simona Fumagalli
Country Manager del ramo assicurativo di XL Catlin in Italia
L’8 marzo, Giornata internazionale della donna, le organizzazioni di tutto il mondo celebrano il movimento per la parità.
Attualmente, la diversità e l’inclusione sono temi molto caldi, nel nostro settore così come in qualsiasi altro ambito.
Tutta la mia carriera si dipana nel comparto assicurativo, nelle vesti di underwriter e anche di broker, attestando la mia passione per questo settore in cui vi è ancora molta strada da percorrere affinché vengano rispettati appieno i valori della diversità e dell’inclusione, sebbene i progressi compiuti finora siano rincuoranti.
XL Catlin crede nei valori della diversità e dell’inclusione non solo perché li ritiene giusti, ma anche perché essi apportano numerosi vantaggi anche da un punto di vista prettamente economico: all’interno di un’azienda la diversità si traduce, infatti, in un paniere eterogeneo di idee e di talenti.
Quando nel 2016 sono stata nominata Country Manager ho ricevuto moltissimi messaggi di auguri, essendo una delle prime donne nel settore assicurativo italiano a raggiungere un ruolo simile. Sebbene l’Italia stia facendo passi da gigante per quanto riguarda la parità di genere nei quadri dirigenziali delle aziende, occorre ricordare che fino al luglio 2011 non compariva una sola donna nei consigli direttivi delle 250 società italiane quotate in Borsa.
È per questo che, forte del supporto che mi è stato concesso, intendo promuovere il tema della diversità e dell’inclusione non soltanto all’interno della mia azienda, ma anche nell’intero settore.
Tra gli sforzi che io, nella funzione di Country Manager per l’Italia, e XL Catlin, in qualità di organizzazione, abbiamo profuso per promuovere iniziative a favore della diversità e dell’inclusione rientra anche il nostro sostegno al Dive In Festival.
Il Dive In Festival si è svolto lo scorso autunno in 17 Paesi e 32 città, coinvolgendo più di 7000 persone che hanno partecipato ai più svariati eventi, dalle installazioni artistiche agli speed networking fino ai tornei di calcio.
Dive In è un’iniziativa di Inclusion@Lloyd’s, una partnership tra Corporation of Lloyd’s, London & International Insurance Brokers’ Association, International Underwriting Association e Lloyd’s Market Association, nata con lo scopo di unire le risorse, ampliare le prospettive e condividere le buone pratiche. XL Catlin ha offerto il suo sostegno all’evento Dive In sin dalla prima edizione.
L’anno scorso Dive In è approdato per la prima volta in Italia con un gruppo di discussione e un evento di rete presso la nostra sede di Milano. Nel corso dell’evento, che ha coinvolto anche Marsh S.p.A., CNA Hardy e Lloyd’s di Londra, si è discusso su come rendere la diversità una risorsa per le aziende e come garantire che essa possa ottenere la giusta considerazione; si sono affrontati i diversi aspetti della diversità, il rapporto tra diversità e performance individuali, oltre al ruolo della legislazione e dello Stato, a fianco dei mutamenti della società, nella promozione della diversità e dell’inclusione.
Siamo convinti che un evento del genere possa essere una piattaforma di lancio per questa tematica, affinché se ne parli più diffusamente sul mercato italiano. Tutti i soggetti che hanno preso parte al Dive In di Milano lo scorso anno si sono mostrati interessati a partecipare alla nuova edizione e a estenderne la portata.
È vero, però, che la promozione della diversità e dell’inclusione è un processo in continua evoluzione. E se da un lato presso XL Catlin in Italia, oltre a una Country Manager di sesso femminile, esiste un buon equilibrio tra uomini e donne, dall’altro siamo consapevoli del fatto che la diversità e l’inclusione non si limitano a una mera questione di genere.
Presso XL Catlin in Italia stiamo vagliando diverse iniziative volte a favorire la diversità e l’inclusione in ambiti che prescindono dal genere.
Per esempio, la diversità relativa all’età è una tematica molto sentita all’interno delle aziende italiane.
Il nostro Paese sta affrontando una crisi demografica che vede un tasso di natalità ai minimi storici e un conseguente invecchiamento della popolazione; pertanto, il mercato del lavoro è costretto a occuparsi delle differenze di età considerando entrambe le facce della medaglia.
Come disse una volta la nostra famosa compatriota Sophia Loren: “È un errore pensare che una volta finita la scuola non avrai più bisogno di imparare niente di nuovo”.
Un esperimento a mio avviso molto interessante è il tutoraggio al contrario, perché ritengo che possa aiutarci a capire le aspettative delle nuove generazioni nei confronti del posto di lavoro e ad assumere nuovi punti di vista. Quest’anno inaugureremo un programma di tutoraggio al contrario e non vedo davvero l’ora di collaborare con un collega più giovane.
D’altra parte, siamo impegnati in iniziative che mirano al reintegro nel mercato del lavoro degli over 50, un tema di grande rilievo in Italia, dove si stima che entro il 2050 la forza lavoro si attesterà a un livello del 40% inferiore rispetto al 1995. E, oltretutto, per noi è importante aiutare i dipendenti a sviluppare le competenze necessarie per adeguarsi ai nuovi modelli di lavoro. Per esempio, al momento in Italia abbiamo un tirocinante di 43 anni.
Per il nostro settore è fondamentale, inoltre, accogliere colleghi diversamente abili.
L’Italia, forse con una certa sorpresa, è molto avanzata per quanto riguarda i diritti e l’accesso al lavoro delle persone diversamente abili.
La legge sul lavoro stabilisce per le aziende quote minime d’assunzione di dipendenti disabili. Le aziende con più di 50 dipendenti devono riservare il 7% dei posti di lavoro a persone con disabilità, le aziende che contano da 36 a 50 dipendenti sono tenute ad assumere almeno due persone con disabilità, mentre quelle che hanno da 15 a 35 dipendenti devono integrare nel proprio staff almeno una persona con disabilità.
Sebbene sia possibile ottenere deroghe, noi siamo certi che l’assunzione di dipendenti diversamente abili vada a vantaggio di tutti.
Un orario di lavoro flessibile è un ulteriore aspetto importante capace di favorire la diversità all’interno del nostro organico e di aiutare tutti i colleghi a ottenere un buon equilibrio tra vita privata e lavorativa. Nonostante lo scetticismo iniziale, nel corso degli ultimi due o tre anni l’orario di lavoro flessibile è diventato sempre più comune nel settore assicurativo italiano.
Il primo marzo abbiamo inaugurato un programma pilota per un orario flessibile; siamo ottimisti riguardo al feedback iniziale. Come accennato in precedenza, nel nostro settore la promozione della diversità è un processo in continua evoluzione; tuttavia, spero che saremo in grado di lanciare sul mercato italiano una serie di network, ad esempio dedicati alle donne o ai giovani professionisti.
Uno dei maggiori vantaggi di un evento come il Dive In è la possibilità di osservare le modalità con cui le altre aziende promuovono la diversità e l’inclusione e di condividere le conoscenze. Inoltre, ritengo che partecipare a questo e ad altri eventi simili ci permetta di unire le forze e di rendere quello delle assicurazioni un settore sempre più inclusivo.