Secondo il country manager Liverani l’incasso potrà essere reinvestito per crescere e fare acquisizioni nel Danni
Generali vede terza via per Leben
di Anna Messia
Spunta una terza possibile soluzione per la vendita delle attività (ramo Vita) di Generali Leben in Germania. I pretendenti, per un portafoglio che vale circa 40 miliardi di euro, non mancano. Le proposte arrivate sul tavolo del Leone sarebbero tre, presentate da Apollo, Cinven e Frankfurter Leben. Ma la decisione se dismettere o tenere in casa la gestione delle polizze, comunque già messe in run off (bloccando quindi la vendita dei nuovi contratti), sarà presa dal gruppo assicurativo triestino soltanto prima dell’estate. E non è esclusa, come accennato, una terza opzione: «Potremmo decidere di cedere la maggioranza mantenendo però una piccola quota a garanzia della gestione dei contratti per i clienti e per le reti di vendita», ha spiegato infatti a MF-Milano Finanza il country manager di Generali in Germania Giovanni Liverani. Una soluzione, quest’ultima, che sembra gradita anche alle autorità di controllo tedesche. «Vedremo nei prossimi mesi quale sarà la scelta migliore, ormai la soluzione è vicina», ha aggiunto Liverani.
In ogni caso, se si decidesse per la dismissione l’incasso per le Generali sarebbe considerevole. Voci di mercato, non commentate dalla compagnia, parlano di un valore di circa 1 miliardo e la scelta di tenere una quota di minoranza non cambierebbe sostanzialmente l’entità dell’incasso. Risorse importanti che, aggiunte ai circa 2 miliardi di euro di capitale che Generali Leben assorbe oggi in termini di Solvency II, potrebbero consentire di liberare liquidità ingente da reinvestire sulla crescita in Germania, secondo Paese di riferimento per il Leone con 16 miliardi di euro di premi, subito dopo l’Italia. Liverani tra l’altro ha già in mente come potrebbero essere utilizzate quelle risorse: «Abbiamo ambiziosi progetti di crescita attraverso Dvag (la rete di oltre 30 mila consulenti e agenti assicurativi leader in Germania, di cui Generali Deuchland detiene il 40%, ndr) e puntiamo a sviluppare anche la compagnia diretta Cosmos. Ma se si presentassero buone occasioni, potremmo anche valutare acquisizioni sul mercato nel ramo Danni».
Nei suoi primi tre anni al comando delle attività di Generali in Germania Liverani di manovre di riassetto ne ha in verità già fatte molte, semplificando e riposizionando la compagnia nel Paese. «Abbiamo aumentato la redditività ricorrente e in tre anni la capacità di distribuire dividendo è salita di oltre il 30%», ha sottolineato.
Quest’anno, con un risultato operativo 2017 di 827 milioni, la cedola che verrà pagata al gruppo guidato da Philippe Donnet sarà di 398 milioni rispetto ai 301 milioni che erano stati rimessi nel 2014. L’obiettivo è continuare a crescere e a pagare cedole sempre più ricche, arrivando a quota 500 milioni, che sarebbero in prospettiva alla portata, non nasconde Liverani.
Nel suo triennio al timone l’amministratore delegato ha anche lavorato sulla riduzione dei costi, che sono stati tagliati di circa 200 milioni l’anno, e a settembre scorso ha lanciato il piano One Company, che ha agito su tre leve ed è costato 174 milioni, risorse interamente finanziate da Generali Deutchland, che nel frattempo ha continuato a crescere. «Il primo intervento è stato la semplificazione della fabbrica prodotto con la riduzione da 11 a tre del numero delle società», ha detto il numero uno di Generali in Germania. «Poi abbiamo lavorato sul potenziamento della rete degli agenti, che ha enormi energie inespresse». Il piano ha previsto in particolare il conferimento dei circa 2.500 agenti di Generali all’interno di Dvag. Mentre il terzo intervento «è rappresentato dalla messa in run off di Generali Leben, che, a prescindere dalla possibile vendita, ci ha comunque consentito di ridurre i costi e di mettere in sicurezza la società».
Ora, chiusa la prima fase di riassetto, si apre una nuova fase in cui si punterà forte sulla crescita e sull’innovazione per lanciare l’offensiva ad Allianz , che per ora resta saldamente la prima compagnia del Paese. Generali è in seconda posizione ma non nasconde l’ambizione di sfidare la leader del mercato per ridurre le distanze, visto che Allianz pesa oggi più del doppio di Generali sul mercato tedesco. «In Germania ci stiamo distinguendo per le polizze tecnologicamente innovative nelle quali la compagnia si trasforma da pagatore di sinistri a partner e fornitore di servizi al cliente», ha aggiunto Liverani sottolineando che le polizze di nuova generazione sono già più di 150 mila, in particolare nei settori della domotica e della salute. «Tre anni fa ho preso il comando di un vagone passeggeri che oggi si è trasformato in una locomotiva», ha chiosato il top manager. (riproduzione riservata)
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