di Anna Messia
Euler Hermes, il colosso dell’assicurazione del credito del gruppo Allianz , è pronto a sostenere le banche italiane per alleggerirle dai vincoli di capitale. La compagnia sta per lanciare in Italia un polizza di tipo capital relief che consentirà agli istituti di risparmiare fino al 25% di capitale sul pacchetto di crediti che decideranno di assicurare con Euler Hermes con questa formula, come spiega a MF-Miliano Finanza Luca Burrafato capo della regione Paesi Mediterranei, Italia compresa, Medio Oriente e Africa. «La società è l’unico interlocutore in Italia a offrire coperture di questo tipo per operazioni di finanziamento del circolante, grazie anche al rating doppia AA di cui gode, in modo stabile da 10 anni», spiega Burrafato. Le classiche coperture di assicurazione del credito, anche se abbassano il rischio, non consentono alle banche di ridurre gli accantonamenti di capitale mentre questo nuovo strumento, che rispetta vincoli stringenti imposti dalla Bce, «consentirà all’istituto di credito di ridurre in percentuale il capitale posto a riserva stabilito dalle regole di Basilea», e in questo modo, aggiunge Burrafato, «il capitale liberato potrà essere utilizzato dall’istituto di credito per attività più core delle banche, quale l’erogazione di finanziamenti alle imprese».
Un’iniziativa, quella delle coperture assicurative di tipo capital relief, che il gruppo Euler Hermes ha già sperimentato con successo in Francia e Regno Unito e che ora si appresta a lanciare in Italia. Il successo maggiore c’è stato in Francia, Paese più simile all’Italia, dove in appena un anno e mezzo la nuova produzione di tipo capital relief è diventata un pilastro della raccolta nell’assicurazione del credito. Le potenzialità, insomma, sembrano essere decisamente elevate, vista l’esigenza delle banche in questa fase di ridurre gli accantonamenti di capitale. «In Italia lavoreremo con i crediti in bonis e l’intenzione è selezionare insieme alle banca il pacchetto di crediti che potranno essere assicurati, sia già esistenti sia nuovi, comprese le operazione di factoring», aggiunge il manager che non ha previsto limiti di budget dedicati a questa nuova attività. L’indice di Solvency II di Euler Hermes, pari al 166% ci consente «di avere le risorse sufficienti per entrare in questo mercato», aggiunge Burrafato.
Per sviluppare questa nuova attività Euler Hermes è pronta a creare un team dedicato e anche ad avvalersi di una società di consulenza indipendente, esperta in materia di Basilea III, che possa affiancare le banche nel calcolo dei nuovi requisiti. Per Euler Hermes Italia si tratta di un nuovo filone di attività che si aggiunge a quelli lanciati nei mesi scorsi. A fine 2014 c’era stato il debutto nel ramo cauzioni e poi a metà 2017 la società guidata in Italia da Limon Duparcmeur ha deciso di allargare ulteriormente il suo perimetro di attività iniziando a operare anche nel medio termine, ovvero per i crediti fino a cinque anni di durata, e non più esclusivamente nel breve (fino a un anno).
Per gli assicuratori del credito questa non è del resto una fase di mercato particolarmente favorevole: i sinistri sono ai minimi storici, e questo è sicuramente un bene, ma anche i premi, ovvero i prezzi pagati dalle imprese assicurate, continuano a calare, visto che con la ripresa del ciclo economico il rischio è decisamente più basso. C’è quindi bisogno di individuare nuovi sbocchi di mercato e questa volta Euler Hermes si è mossa a favore delle banche e indirettamente anche a favore del sostengo alla ripresa economica. (riproduzione riservata)
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