“E’ inevitabile pensare a qualche forma di contribuzione destinata alla non autosufficienza estendendo il modello esistente nel pubblico ad altre categorie di lavoratori”.
A dirlo è il presidente dell’Inps Tito Boeri, nel corso della presentazione del progetto Home Care Premium 2017, rivolto ai dipendenti e ai pensionati pubblici che ne finanziano la gestione rispettivamente con lo 0,35% della retribuzione e lo 0,15% versato su base volontaria.
Secondo Boeri, “il problema della non-autosufficienza diventerá macroscopico in futuro, e il nostro Paese rischia di arrivare impreparato” di fronte a questa emergenza. Pertanto, “visto l’invecchiamento della popolazione, bisogna affrontare urgentemente il problema dell’assistenza a invalidi e anziani non autosufficienti”, ha proseguito il numero uno dell’Inps sottolineando che “il progetto Hcp è finanziato dalla contribuzione dei lavoratori del pubblico impiego e dai pensionati pubblici ed è a loro riservato. Ma potrebbe essere esteso ad altre categorie attraverso un’adesione collettiva”.
Riferendosi ai dati diffusi dall’Istat, Boeri ha poi ricordato che “561.000 famiglie si sono dovute indebitare o hanno eroso il proprio patrimonio per sostenere le spese legate alla cura di un familiare non autosufficiente; infine, la spesa per la ‘long care’ passerá
dal 2 al 3% del Pil” e questo rappresenta “un problema serio che diventerà più acuto. In Italia – ha concluso – c’è la tendenza a non anticipare i problemi, anzi in questo campo vi è stata una progressiva erosione di risorse: il Fondo per la non autosufficienza era prima di 1 miliardo ed ora è di 400 milioni”.