Sembra un telelaser «normale». Uno di quelli che, da anni, sono utilizzati dalle forze di polizia sulle strade italiane ma, in realtà, è un’evoluzione tecnologica da «grande fratello» perché ha una telecamera incorporata che registra tutto quello che «vede». Si chiama Telelaser Trucam e, da qualche settimana, lo sta sperimentando la polizia stradale sulle strade più pericolose del Lazio come la Pontina e della Sardegna come la Statale 131 nel tratto Oristanese.
È una vera e propria mannaia per gli automobilisti indisciplinati al volante perché non si limita a rilevare l’infrazione di velocità ma la filma — istante per istante — e poi la archivia in un hard disk, protetto e capiente (oltre 10 mila file), per la successiva verbalizzazione. Così, tra l’altro, i ricorsi al prefetto o al giudice di pace — per eventuali errori di misurazione — saranno sempre più complicati: il video è video.
A differenza degli autovelox attualmente in uso, ad esempio, inizia a riprendere l’infrazione già a un chilometro e duecento metri di distanza e non dal passaggio davanti alla postazione a bordo strada. Questo è possibile grazie al potente raggio laser e al sensore Ccd ad alta definizione della telecamera. Una volta puntato il telelaser sul mezzo, l’agente può vedere sul monitor touchscreen, praticamente all’istante, la velocità alla quale viaggia. Non solo: grazie alla capacità di zoom della telecamera è mostrato anche se il conducente e i passeggeri hanno le cinture allacciate o se il guidatore si stava distraendo utilizzando il telefonino. Grazie a questa capacità di rilevamento a distanza — se le condizioni di traffico e di sicurezza sono adeguate sia per i viaggiatori sia per i poliziotti — si procede al fermo immediato del veicolo e alla contestazione delle infrazioni: il video è video.
Inoltre gli uomini della stradale, dalla lettura della targa, potranno acquisire tutti i dati della vettura e così verificare se è assicurata regolarmente, se ha superato positivamente la revisione o se è rubata.
In più, per massimizzare la precisione nella verbalizzazione c’è la geolocalizzazione del veicolo attraverso Gps.
Non ci sarà scampo neanche di notte per chi viola il codice della Strada: il rilevamento può funzionare anche quando cala il buio perché lo strumento ha un flash a infrarossi. Senza considerare che il software consente di «pizzicare» anche chi è in fase di sorpasso sulla corsia opposta e di distinguere le automobili dai camion e dalle moto calcolando, in tempo reale, il limite di velocità imposto dal codice della strada per ciascuno di questi mezzi.
Infine, questo sistema può essere anche inserito all’interno di una postazione fissa. E sono già 382 i comandi delle polizie locali che presto lo utilizzeranno: da Nord a Sud senza distinzione.
Innovazioni che, si spera, contribuiranno a scoraggiare i comportamenti scorretti degli italiani al volante. Nel 2015, secondo gli ultimi dati forniti dal rapporto Aci-Istat, se si guarda la classifica dei comportamenti errati più frequenti ci sono proprio la guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto della distanza di sicurezza (nel complesso il 38,9% dei casi). Le violazioni al codice della strada più sanzionate dagli agenti sono proprio l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida.
Sempre secondo il rapporto Aci-Istat, si sono verificati 174.539 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 3.428 vittime e 246.920 feriti. Per la prima volta dal 2001 sono aumentati i morti (+1,4% sull’anno precedente) e mentre nel nostro Paese ci sono 56 decessi per ogni milione di abitanti, nel resto dell’Unione Europea sono 52.
Un dato che relega la Penisola al quattordicesimo posto di questa triste graduatoria, dietro a Germania (42,8), Spagna (36,3) e Svezia (26).
Alessio Ribaudo aribaudo@corriere.it
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