Ci sono eventi che possono far sballare le statistiche, come l’incidente della Costa Concordia o un attentato terroristico. Ma la causa principale di danni a terzi per le aziende nel mondo restano i difetti di produzione e costruzione, che rappresentano quasi un quarto di tutti gli indennizzi pagati (23%), seguono le collisioni e gli scontri (22%) e poi l’errore umano (19%). I dati emergono dall’analisi effettuata da Allianz Global Corporate & Specialty (Agcs) che nel suo nuovo rapporto sui sinistri di tutto il mondo ha analizzato più di 100.000 rimborsi pagati da Agcs e da altri assicuratori nel periodo tra il 2011 e il 2016, con un esborso complessivo di 8,85 miliardi di euro. I problemi relativi ai test di emissione nel settore automobilistico, scoppiato a fine 2015 con il dieselgate della Volkswagen ha mostrato del resto quanto possano essere problematici i danni a terzi, dando luogo a controversie e inchieste normative plurigiurisdizionali. Gli Usa continuano ad essere il più grande mercato assicurativo che genera non solo il numero maggiore di richieste di indennizzo ma anche molti tra più importanti sinistri anche se «cresce la consapevolezza in Asia e in Europa della possibilità di risarcimento e dei diritti dei consumatori», osservano da Agcs. Per quanto riguarda l’Italia i dati analizzati da Allianz sono stati 1.126 sinistri, con 1,14 miliardi di indennizzi. Ma dal campione è stato tenuto fuori il sinistro eccezionale di Costa Concordia, provocato da errore umano, che da solo avrebbe rappresentato il 98% dei rimborsi pagati in Italia nel 2016. Tolto questo il numero maggiore di richieste di danni in Italia arriva a sorpresa da cadute accidentali (16%) e solo al secondo posto i difetti di produzione (15%).
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