La famosa serie TV degli anni ’80 “Supercar” prefigurava l’auto del futuro con KITT, modello nero corvino a guida completamene autonoma con un incredibile set di dotazioni fra cui un turbo boost, uno scanner medico, una macchina della verità e persino uno spiccato senso dell’umorismo.
Trent’anni dopo, i veicoli senzienti popolano ancora il mondo della fantascienza, mentre quelli a guida autonoma sono quasi realtà. Nel film “Io, Robot” Will Smith schiaccia un pisolino mentre la sua Audi RSQ color argento sfreccia indisturbata sull’autostrada; poi si mette alla guida impugnando un volante che sbuca dal cruscotto: uno scenario che potrebbe avverarsi tra non molti anni. Per gli autobus senza conducente e gli autocarri a lunga percorrenza autonomi ci vorrà solo qualche tempo in più.
La società di consulenza McKinsey prevede che un buon 15% dei veicoli passeggeri venduti nel 2030 in tutto il mondo sarà a guida completamente autonoma e che i ricavi dell’automotive potrebbero quasi raddoppiare a 6.700 miliardi di dollari grazie alla mobilità condivisa (car-sharing, e-hailing) e ai servizi di connessione dati (incluse app e aggiornamenti di software per auto).[1]
LA CORSA ALLE AUTO SENZA CONDUCENTE
Importanti traguardi dell’ultimo anno
Uno scenario che potrebbe diventare realtà grazie a nuovi player del mercato automobilistico come Tesla Motors, colossi informatici del calibro di Google e Microsoft[1] e tutta una serie di start-up che sfidano (e a volte si alleano con) produttori tradizionali quali Ford, General Motors e Nissan.
La sicurezza prima di tutto
Anche se la tecnologia, le barriere normative e i dilemmi etici rimandano la commercializzazione su ampia scala dei veicoli completamente autonomi a dopo il 2020, la semi-automazione è già realtà grazie all’introduzione e al continuo aggiornamento di sistemi avanzati di guida assistita (ADAS).[2] Questo mercato da solo potrebbe arrivare a 34 miliardi di dollari entro il 2020 (CAGR annuo del 40%) a fronte di un tasso di penetrazione globale triplicato (48%).[3]
Un punto cruciale dell’innovazione tecnologica – e quindi una possibile fonte di opportunità di investimento – è la sicurezza. Solo negli Stati Uniti, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) stima che gli incidenti fra veicoli a motore costano quasi 1.000 miliardi di dollari l’anno, anche in termini di perdita di produttività. Le principali cause di incidente sono la distrazione, i colpi di sonno, la guida sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti, la velocità e il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza. Poiché gli esseri umani sono fallibili, per migliorare la sicurezza si potrebbe affidarsi di più alla tecnologia.
La svedese Autoliv[4], società leader nell’ambito dei sistemi di sicurezza automobilistici, stima che i suoi prodotti, tra cui un’ampia gamma di sistemi di assistenza radar e sistemi a infrarossi per la guida notturna oltre a tecnologie ottimizzate per airbag e cinture di sicurezza, contribuiscano ogni anno a evitare 30.000 vittime e 300.000 feriti.
Auto parlanti
Anche se probabilmente non racconterà barzellette come faceva KITT con Michael Knight, l’auto del futuro potrebbe benissimo riconoscere la vostra voce o i vostri gesti e “comunicare” con altri veicoli e persino con i servizi di soccorso.
I top di gamma del 2017 di Cadillac e Mercedes-Benz sono tra i primi veicoli con tecnologia di comunicazione veicolo-veicolo (V2V) integrata. Al livello base, la V2V consente alle auto di condividere ubicazione, velocità, posizione del volante e stato dei freni, al fine di individuare la presenza di altri veicoli e ridurre la probabilità di incidenti. Presto le auto potrebbero avvisarsi reciprocamente di ingorghi o strade pericolose, o comunicare con ponti e semafori.
Una funzione di chiamata eCall – destinata a diventare obbligatoria per tutte le nuove auto in Europa a partire da aprile 2018 – contatterà automaticamente i soccorsi in caso di incidente grave, comunicando la posizione del veicolo e altri dettagli. Una novità che potrebbe salvare oltre 1.000 vite ogni anno.
Robot al comando?
Le ultime innovazioni tecnologiche sono già profondamente radicate nel mondo della robotica e dell’intelligenza artificiale. Ad esempio, i sistemi di machine vision sviluppati dall’israeliana Mobileye[5] (software per la guida assistita) sono in grado di individuare i pedoni, monitorare i punti ciechi e leggere i cartelli stradali.
La francese Valeo[6], dal canto suo, sta lavorando a un sistema di parcheggio assistito di nuova generazione che consentirà al conducente di scendere dall’auto e darle istruzioni per il parcheggio tramite lo smartphone. Nel mondo dei droni, Amazon[7] è una delle tante società che stanno collaudando velivoli leggeri senza pilota, allo scopo di offrire un servizio di consegne automatizzato in appena 30 minuti.
La rivoluzione dei veicoli autonomi (AV) conquista anche i cieli con lo sviluppo di droni in grado di consegnare qualsiasi cosa, da semplici pacchi a organi per il trapianto, monitorare i raccolti, mappare e fotografare aree difficili da raggiungere e non solo.
VEICOLI AUTONOMI VOLANTI
L’avvento dei droni
Oltre che nei trasporti, i veicoli autonomi robotici trovano applicazione nel mondo industriale. Il gigante dell’ecommerce Amazon, ad esempio, utilizza robot autonomi di color arancio per movimentare merci e pacchi all’interno dei propri magazzini. Gli ospedali, invece, ricorrono a macchine mobili per il trasporto di campioni di laboratorio, medicine e altre forniture, nonché a un dispositivo in grado di sterilizzare la sala operatoria uccidendo i germi con raggi luminosi. Nel settore energetico i sottomarini a comando remoto (ROV) possono garantire l’ispezione di oleo/gasdotti e piattaforme di trivellazione anche in condizioni estreme o in acque troppo profonde per gli esseri umani.
Naturalmente, gli ostacoli da superare sono ancora molti. Nel caso dei veicoli senza guidatore, occorre sviluppare ulteriormente la tecnologia e conquistare la fiducia del pubblico nei confronti di un nuovo mezzo di trasporto, oltre a codificare nuove norme, dalle regole stradali alla polizza auto.
Per quanto riguarda i droni, bisogna risolvere il problema della durata della batteria e garantire la sicurezza nei cieli evitando scontri con uccelli e oggetti volanti.
Col tempo, però, i robot diverranno padroni della strada e dell’aria. Agli investitori non resta che mettersi alla guida della rivoluzione dei trasporti!
Fonte: Pictet Asset Management
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[1] Tesla, Google e Microsoft fanno parte dell’universo di investimento di Pictet Digital e / o Pictet Robotics
[2] La sicurezza dei trasporti è un segmento di Pictet Security, che al 30.11.2016 rappresentava il 10% del Comparto
[3] CLSA, settembre 2015
[4] Autoliv fa parte dell’universo di investimento di Pictet Security
[5] Mobileye e Valeo fanno parte di Pictet Security e / o Pictet Robotics
[6] Mobileye e Valeo fanno parte di Pictet Security e / o Pictet Robotics
[7] Amazon fa parte dell’universo di investimento di Pictet Digital
[1] Automotive revolution – perspective towards 2030 (rivoluzione auto: prospettive verso il 2030)