di Anna Messia
Non è solo questione di timoniere. Poste Italiane si prepara a cambiare profondamente pelle con una squadra di manager rinnovata e destinata ad aprire un nuovo corso. Perché il cambio della guardia non riguarda solo l’amministratore delegato Francesco Caio, che il governo ha deciso di non riconfermare chiamando al suo posto l’attuale amministratore delegato di Terna Matteo Del Fante. Le nomine sulle partecipate pubbliche decise nel fine settimana dall’esecutivo hanno avuto ricadute su altre due posizioni strategiche in Poste: da risistemare c’è la poltrona del responsabile finanza del gruppo postale, visto che l’attuale cfo Luigi Ferraris è stato designato proprio per prendere il posto di Del Fante in Terna . Non solo; l’ascesa alla presidenza del gruppo di Bianca Maria Farina ha lasciato libera un’altra funzione cruciale per Poste Italiane , quella di amministratore delegato di Poste Vita, la compagnia che rappresenta un pilastro fondamentale del gruppo, visto che degli 1,041 miliardi di risultato operativo raggiunto a fine 2016 più della metà, ossia 636 milioni, sono arrivati dalla divisione assicurativa e di risparmio gestito.
Anche ieri gli analisti hanno sottolineato i rischi del cambio al timone e il titolo ha perso un altro 0,62% a 6,455 euro dopo le flessioni dei giorni scorsi, quando avevano iniziato a circolare le voci in merito alla manca conferma di Caio, manager molto apprezzato dal mercato. Icbpi, per esempio, ha abbassato la raccomandazione su Poste da buy a neutral e il prezzo obiettivo da 7,9 a 7 euro spiegando che «la complessità del modello di business e delle relazioni con gli stakeholder, a cominciare da governo e Cdp, non facilita il compito del nuovo management, di cui pure apprezziamo i risultati raggiunti nel triennio a Terna ». Mentre in Banca Akros, il cui giudizio passa da accumulate a neutral (con prezzo obiettivo sceso da 7,9 a 7,1 euro), aspettano di «capire quali siano le idee» del nuovo ceo «sul futuro della società» e in Banca Imi (add, Tp 8,1 euro) accendono un faro sui rischi che «il business plan approvato e discusso con Caio e Ferrari perda forza rallentando anche la seconda tranche di privatizzazione.
Insomma, per Del Fante la prima sfida sarà dimostrare al mercato che la squadra, benché cambiata, può continuare a vincere. E dovrà stare ben attento a scegliere i manager giusti. A partire appunto dal sostituto di Farina al comando di Poste Vita e Poste Assicura (la compagnia Danni del gruppo). Già nei mesi scorsi erano state avviate selezioni sia interne sia esterne, in particolare dopo la nomina di Farina alla presidenza Ania, a dicembre 2015. L’idea della top manager era lasciare le cariche operative nel giro di sei mesi ma il passaggio del testimone si è rivelato più lungo del previsto. Ora Farina avrà appunto la presidenza di Poste, non operativa, e quella dell’associazione delle imprese di assicurazione. Il suo successore nelle compagnie assicurative delle Poste andrà trovato entro il 27 aprile, quando si riunirà l’assemblea di Poste Vita. Intanto però solo qualche giorno fa ci sono stati riassetti importanti nella prima linea dell’assicurazione. La responsabilità della funzione customer care è stata infatti attribuita ad interim alla stessa Farina, come quella marketing e commerciale, nell’ambito della quale è supportata da Giulio Iandiorio. Ed è stato anche creato un nuovo progetto, battezzato Risparmio Gestito, affidato ad Antonio Tedesco. Infine va registrata l’uscita del cfo di Poste Vita Tommaso Di Russo; si tratta di un altro tassello che dovrà essere sistemato per dare forma alla nuova Poste Italiane di Del Fante (riproduzione riservata)
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