Le aziende operanti in Cina devono iniziare a fare i conti con la nuova legge sulla sicurezza informatica che entrerà in vigore a partire dal prossimo mese di giugno. La nuova normativa è destinata a rafforzare il controllo dello Stato sui flussi informativi e sui dispositivi tecnologici utilizzati. Ciò significa che le imprese internazionali operanti in Cina dovranno allinearsi con le nuove regole sul trattamento dei dati sensibili, potenzialmente in grado di ledere la privacy dei singoli cittadini o diffondere informazioni che lo Stato preferisce mantenere segrete. Non attenersi alle nuove regole di cyber security comporterà non solo sanzioni molto salate, ma anche provvedimenti di natura penale che potrebbero comportare non solo la detenzione ma, per i casi più gravi, anche la pena capitale.
Nonostante ciò, al momento non sembrerebbe esserci grande consapevolezza della situazione. Anche tra i professionisti del settore IT non sono molti quelli che hanno una grande familiarità con i nuovi provvedimenti, convertiti in legge nel dicembre scorso.
Secondo un recente sondaggio realizzato da Consilio, solamente il 14% del campione di professionisti dell’information technology ha detto di essere preoccupato dall’entrata in vigore della nuova legge. Addirittura, il 75% degli intervistati non ha ancora familiarizzato con la nuova legge, anche se il 57% ha detto di aver avuto almeno un problema legale negli ultimi due anni in Cina, mentre il 27% ha dichiarato che nello stesso intervallo di tempo sono state almeno dieci le questioni legali che hanno riguardato, a vario titolo, la propria società.