Alla Covip informazioni più dettagliate sugli investimenti
di Bruno Fioretti

Informazioni più dettagliate sulla gestione del risparmio previdenziale dei professionisti e soprattutto se e quanto è investito anche sul Sistema Paese. Con la circolare n. prot. 1127 del 20 marzo 2017, la Commissione di vigilanza dei Fondi pensione (uno degli organismi vigilanti) ha chiesto alle Casse di previdenza autonome di inviare entro il 5 maggio 2017 una serie di informazioni finanziarie dettagliate, in aggiunta a quanto chiesto dal dm 5 giugno 2012 sulla composizione del patrimonio degli enti.

La nuova vigilanza. In base al citato dm del 2012, entro il 31 ottobre di ogni anno la Covip trasmette ai ministeri del lavoro e dell’economia una relazione dettagliata sulla gestione del risparmio previdenziale, unitamente alle schede di rilevazione compilate dagli enti pensionistici di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103. Questi ultimi, di conseguenza, sono chiamati ogni anno a indicare la composizione e le politiche di investimento e disinvestimento relative alla componente mobiliare e immobiliare, con particolare riferimento al monitoraggio e alla gestione del rischio. Un focus è riservato al risultato della gestione finanziaria, evidenziando i fattori positivi o negativi che hanno contribuito a determinare il risultato stesso, nonché le iniziative assunte dagli enti previdenziali privati con riguardo agli eventi che hanno inciso negativamente sul risultato conseguito. Da indicare anche le modalità seguite nella gestione diretta e/o indiretta, con evidenza degli advisor e dei gestori che hanno partecipato al processo di investimento, oltre alle modalità di selezione e remunerazione degli stessi nonché quali sistemi di controllo adottati. Non solo. Ai ministeri vigilanti va anche indicato qual è la banca (distinta dal gestore) scelta per il deposito delle risorse affidate in gestione e le modalità di selezione della stessa. Infine, luci puntate anche sul tasso di rendimento medio delle attività, realizzato nell’ultimo quinquennio, e i risultati attesi dall’ultimo piano degli investimenti adottato.

L’ultima circolare. Con l’ultima comunicazione la Covip chiede delle integrazioni rispetto al passato, anche al fine di monitorare se e in che entità le Casse stanno rispondendo all’appello (del Governo) di investire sull’economia reale grazie ad alcuni incentivi. Si tratta, ad ogni modo, prevalentemente di dati finanziari. Sui titoli di debito, per esempio, le gestioni previdenziali dovranno compilare una scheda più analitica sulla ripartizione di tali strumenti finanziari per settore merceologico. Due nuove caselle riguardano la distinzione tra le componenti «Italia» e «altri Paesi». Stessa integrazione da fornire anche per i titoli di capitali. Nelle segnalazioni inerenti agli Oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio) è stata introdotta una tabella di composizione per macro asset class degli Oicvm (Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari) e dei Fia (Fondi di investimento alternativi) al fine di avere l’evidenza degli attivi in essi complessivamente presenti. Anche per quanto riguarda le componenti degli Oicvm investite in titoli di capitali e in titoli di debito è stata inserita la ripartizione fra «Italia» e «altri Paesi». Passando al capitolo della redditività delle gestioni mobiliari e immobiliari è stata modificata la modalità di approssimazione del rendimento a valori di mercato. La modifica è finalizzata a superare l’effetto distorsivo registrato in passato e relativo all’apporto dei cespiti ai fondi immobiliari. In particolare, si dovrà fare riferimento, oltre alle componenti positive/negative di reddito realizzate, alle plus/minusvalenze maturate intese come differenziale tra valore di mercato di un attivo a inizio anno e quello di fine anno. Tali differenziali rappresenteranno la componente di apprezzamento/deprezzamento intervenuta nel periodo considerato.

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