di Nicola Caroisielli
Ammonta a oltre 100 milioni di euro il controvalore dei Pir (Piani Individuali di Risparmio) sottoscritti da circa 14.000 risparmiatori italiani attraverso la rete del gruppo Intesa Sanpaolo nelle prime due settimane dall’avvio del collocamento. Ad affermarlo è stato ieri Massimo Mazzini, responsabile della direzone marketing e dello sviluppo commerciale di Eurizon Capital, durante la trasmissione Patrimoni di Class-Cnbc.
Il gruppo creditizio guidato dall’amministratore delegato Carlo Messina lo scorso 27 febbraio ha lanciato tre prodotti benchmark, ossia Eurizon Progetto Italia 20, Eurizon Progetto Italia 40 e Eurizon Progetto Italia 70, che differiscono per la componente azionaria presente, che ovviamente ne determina i profili di rischio. Mazzini ha illustrato anche la ripartizione della raccolta, spiegando che il 30% è stato convogliato su Progetto Italia 20 (più conservativo), mentre il restante 70% è stato catalizzato dai due prodotti in cui la componente azionaria rappresenta almeno il 40% del portafoglio.
La raccolta, avviata due settimane fa, è promettente, anche considerando l’accelerazione registrata nella seconda settimana (in cui sono stati raccolti 70 milioni), e procede nella direzione auspicata dall’amministratore delegato di Eurizon Capital Tommaso Corcos, il quale ha fissato un obiettivo di 16 miliardi di euro (10 miliardi dagli investitori retail e 6 miliardi dagli istituzionali).
Da segnalare infine che nel corso della trasmissione di Class Cnbc Mazzini ha anche ricordato i vantaggi fiscali (il capital gain su eventuali plusvalenze non è tassato se l’investimento viene mantenuto per almeno cinque anni) e successori (gli strumenti sono esenti dalla relativa imposta) dei Piani Individuali di Risparmio. (riproduzione riservata)
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