Le piccole e medie imprese italiane sono sempre più attente al welfare aziendale per il benessere dei dipendenti. Aumentano in particolare le iniziative dedicate a sanità integrativa, conciliazione vita-lavoro o sostegno alla maternità. E’ quanto emerge dal Rapporto 2017 Welfare Index Pmi, promosso da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni e realizzato da Innovation Team (gruppo Mbs) società guidata da Enea Dallaglio. L’analisi, arrivata alla sua seconda edizione, ha preso in esame un campione di 3.422 pmi con almeno 6 dipendenti (l’anno scorso erano state 2.100) e rivela che il 18,3% delle imprese contattate sono molto attive, con iniziative in almeno 6 aree. Una percentuale raddoppiata rispetto all’anno scorso (9,8%). Ma a muoversi per il welfare aziendale in quest’ultimo anno sono state un po’ tutte le imprese. Secondo i dati della ricerca il 58,1% delle imprese è in una fase iniziale rispetto al welfare aziendale (contro il 59,3% del 2016), con interventi fino a tre aree (dalle polizze assicurative alla previdenza integrativa) e il 41,9% (contro il 40,7%) è in una fase attiva, con azioni in almeno quattro aree. “Le aree cresciute di più rispetto al 2016 sono la sanità integrativa, passata dal 39% al 47%, la conciliazione vita-lavoro, dal 22% al 31%”, spiega Dallaglio, ma anche “ il welfare allargato al territorio, passato dal 15% al 23%, la cultura e il tempo libero dal 3% al 5%. Dati che dimostrano come stia “nascendo una vera economia del welfare» che potrà dare in futuro un contributo importante alla crescita del Paese, aggiunge. Fattore determinante per lo sviluppo del welfare sembra essere la dimensione delle imprese: sulla sanita’ integrativa, ad esempio, sono attive il 23,7% delle imprese con meno di 10 addetti e il 72,4% delle imprese dai 100 ai 250 addetti. Le alleanze e le reti di impresa rappresentano allora la via che permette alle Pmi di raggiungere la massa critica per strutturare le iniziative. Il welfare appare d’altronde come una grande opportunità per le imprese, che in oltre il 50% dei casi hanno interesse a migliorare il clima in azienda e aumentare la soddisfazione dei lavoratori; secondario ma da non sottovalutare l’obiettivo della fidelizzazione e della produttività del lavoro (16%). “Il welfare è una priorità strategica per Generali Italia, dalla previdenza complementare alla sanità passando per flexible benefits”, ha sottolineato l’amministratore delegato Marco Sesana aggiungendo che “questa esperienza viene messa a disposizione delle aziende nostre clienti, in particolare pmi”. Il ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, intervento alla presentazione del welfare index ha fatto poi sapere che «il Governo andrà avanti con strumenti di defiscalizzazione per incentivare il welfare aziendale». (riproduzione riservata).
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