Restano ancora superiori a 100 giorni, ma comunque in calo rispetto ai 150 giorni di tre anni fa, i tempi medi di pagamento delle fatture commerciali emesse dalle imprese fornitrici del comparto edile italiano nei confronti dei loro clienti pubblici e privati. Restano elevati anche gli attuali livelli d’insolvenza registrati nel comparto, ma non si attende per quest’anno un significativo peggioramento della situazione. E’ questo, in sintesi, il quadro delineato da Atradius, all’interno dell’osservatorio dedicato al comparto edile in Italia e nel mondo (Market Monitor).
A soffrire sono soprattutto le PMI, le piccole cooperative e i consorzi focalizzati sul mercato domestico sia dell’edilizia residenziale che delle opere pubbliche, soprattutto a causa di un maggior inasprimento delle condizioni di accesso al credito bancario, che non sembrano destinate a diventare più flessibile almeno nel breve periodo.
Dal confronto tra il comparto dell’edilizia del nostro Paese, e quello di altri Paesi UE ed extra UE, emerge una perdurante criticità delle performance di pagamento delle fatture commerciali all’interno del comparto dell’edilizia. E’ il caso di Belgio, Francia e Regno Unito dove restano elevati i ritardi di pagamento, in fase di cronicizzazione o addirittura peggioramento atteso nei prossimi sei mesi.
Prospettive positive, invece, si registrano in Germania (calo del 2% delle insolvenze nel settore, con atteso livellamento almeno nei primi mesi dell’anno) e Paesi Bassi, ove le imprese del comparto prevedono una sostanziale crescita dei ricavi quest’anno, a beneficio dei loro livelli di liquidità. Migliora la situazione anche in Spagna, dove il comparto si attende una stabilizzazione dei già migliorati livelli d’insolvenza, previsti in ulteriore decremento quest’anno. Al di fuori della UE, criticità sulle tempistiche di pagamento delle fatture nel comparto dell’edilizia si attendono in Arabia Saudita (atteso incremento di circa il 30% dei ritardi di pagamento) e Singapore (5%).