di Anna Messia
Un corteggiamento, poi sfumato, c’era stato nel 2012. Già allora Valter Mainetti, il patron di Sorgente Sgr, gruppo specializzato nella gestione di immobili e fondi legati al mattone, si era detto interessato a rilevare la Torre Velasca di Milano che i Ligresti, messi alle strette dai problemi di FondiariaSai , avevano dovuto mettere sul mercato pubblicando un annuncio sui giornali.
Le cose, come noto, sono andate diversamente, con il gruppo Unipol che nel frattempo ha rilevato FondiariaSai , compreso il patrimonio immobiliare accumulato negli anni dalla compagnia e che va dalle cliniche al Porto di Loano, agli Atahotel che Unipol ha deciso poi di integrare con Una. Da allora sono passati quattro anni, ma l’interesse di Mainetti per la Torre Velasca, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, non si è mai sopito. La torre è stato il primo importante grattacielo di Milano costruito negli anni 60 e ha rappresentato un simbolo indiscusso della città e del boom economico italiano. Un immobile, quindi, che per le sue caratteristiche si collocherebbe perfettamente nel portafoglio di Sorgente nel quale spiccano architetture simbolo, come il Flatiron di New York o la Galleria Colonna a Roma. Per ora però Unipol non sembra intenzionata a vendere la torre, e ha anzi avviato un importante progetto per valorizzarla. «In attesa di condizioni di mercato migliori abbiamo riqualificato uno stock di immobili che non è da portafoglio di una compagnia di assicurazione», aveva dichiarato l’ad di Unipol Carlo Cimbri solo qualche mese fa, riferendosi al mattone ereditato dai Ligresti. Insomma la partita potrebbe riaprirsi e c’è chi fa già circolare qualche stima. La famosa torre di Milano potrebbe valere un centinaio di milioni. (riproduzione riservata)
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