di Andrea Di Biase
Una redditività (misurata come ritorno sul patrimonio netto, Rone) del 16%, una crescita media dei ricavi del 3% l’anno tra il 2016 e il 2019 con 800 milioni di sinergie di ricavi a fine piano, un cost/income del 55% e un costo del rischio di credito inferiore a 60 punti base. Sono questi i principali obiettivi finanziari del gruppo Cariparma Credit Agricole , la controllata italiana della Banque Verte, contenuti nel piano a medio termine del gruppo francese, presentato ieri a Parigi e denominato «Ambition Strategique 2020».
Un piano, come suggerisce il nome e definito dagli stessi vertici del Credit Agricole «ambizioso», ma basato su un modello di crescita che «abbina prudenza e performance». Nel dettaglio, il gruppo Credit Agricole (di cui fanno parte anche le casse regionali) intende raggiungere un utile netto di almeno 7,2 miliardi nel 2019, con un rialzo minimo del 20% in rapporto al risultato 2015, mentre il solo Credit Agricole Sa punta a un utile sopra i 4,2 miliardi a fine piano, Per un Rote (ritorno sul patrimonio tangibile) sopra il 10% e un pay-out (in contanti) del 50%. Per raggiungere questi obiettivi la banca guidata dal ceo Xavier Musca si concentra su 4 priorità: 1) semplificazione della struttura del gruppo, con la cessione di quote detenute da Credit Agricole Sa nelle casse regionali per un totale di 18 miliardi a Sacam Mutualisation, realtà detenuta totalmente dalle casse; 2) realizzazione di un nuovo progetto cliente, basato sul modello di «banca universale di prossimità»; 3) rafforzamento della crescita dei core business del e sviluppo delle sinergie fra le varie entità del gruppo; 4) trasformazione del gruppo, per ottimizzarne stabilmente l’efficienza operativa. Queste priorità, spiega la banca in una nota, saranno sostenute da un ambizioso piano di investimenti da 7,7 miliardi, di cui 4,9 destinati allo sviluppo delle linee di business e alla trasformazione digitale.
Quanto al Gruppo Cariparma Crèdit Agricole, guidato dal ceo Giampiero Maioli (che è anche senior country officer della Banque Verte in Italia) entro il 2019 sono previsti: investimenti per 625 milioni di euro; il raggiungimento di 2 milioni di clienti; la trasformazione del modello di servizio verso la multicanalità per assicurare un miglior servizio ai clienti; un progetto per creazione di una rete di consulenti finanziari dipendenti; una piattaforma digitale per i clienti più evoluti; un’ulteriore crescita nel settore dei mutui; lo sviluppo dell’Area Agri-Agro e Mid-Corporate. In Italia il Credit Agricole spera di conquistare ulteriori quote di mercato approfittando del consolidamento in atto nel sistema bancario italiano. «C’è ancora un consolidamento in atto tra le banche italiane. Per noi è un’opportunità in questo Paese», ha affermato Musca in occasione della presentazione del piano strategico al 2019. L’Italia è il secondo mercato retail banking per Credit Agricole , che ambisce ad aumentare del 20% la parte dei prestiti immobiliari rispetto al 2015.
La Banque Verte è presente in Italia con oltre 12 mila dipendenti, 3,5 milioni di clienti, 15 società che coprono tutti i segmenti del settore bancario/finanziario/assicurativo e che hanno sviluppato nell’ultimo anno 123 miliardi di raccolta, circa 60 miliardi di impieghi e oltre 3 miliardi di ricavi, con un risultato netto nell’ultimo anno di 455 milioni di euro grazie anche a importanti sinergie e al cross selling. (riproduzione riservata)
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