di Vincenzo Giudice
Prima o poi doveva accadere, ma la notizia del tamponamento di un bus da parte della Google Car, l’auto a guida autonoma, fa comunque rumore perché quello avvenuto lo scorso 14 febbraio (ma reso noto solamente ieri) a Mountain View in California, è il primo incidente con colpa provocato dalla a Google self-driving car. Altre collisioni erano già avvenute in passato, 16 per la precisione, ma finora la responsabilità era sempre stata attribuita agli altri veicoli.
Questa volta invece Google ha ammesso che anche l’intelligenza artificiale può sbagliare. Lo spiega l’ultimo report del colosso di Mountain View che mensilmente aggiorna sui progressi dell’auto a guida autonoma.
Secondo la descrizione, la dinamica dell’incidente è alquanto complicata, tanto da aver mandato in tilt il software del veicolo: la Lexus Rx450H di Google in manovra in una rotatoria, nello svoltare a destra per immettersi in un viale si trovava all’improvviso davanti ad alcuni sacchi di sabbia che delimitavano un tombino.
Pur essendoci lo spazio sufficiente, la Google Car ha aggirato i sacchi di sabbia ma non è riuscita a evitare un autobus, tamponandolo con la parte anteriore alla velocità, si fa per dire, di circa 3 chilometri all’ora.
Non un vero e proprio tamponamento, visto che l’auto era praticamente ferma, ma il Codice della strada dice chiaramente che chi tampona a torto.
La Lexus ha riportato danni al parafango anteriore sinistro, alla ruota anteriore e a un sensore di direzione laterale.
Google spiega di aver già esaminato l’incidente e di aver già effettuato dei perfezionamenti al software. Da questo momento in poi, le vetture capiranno meglio che gli autobus e altri veicoli di grandi dimensioni sono meno propensi a cedere spazio a loro, rispetto ad altri tipi di veicoli.
Se il clamore del primo sinistro con colpa della Google Car entra comunque nella storia, va comunque ricordato che in oltre 6 anni di test, le auto a guida autonoma hanno percorso circa 3,1 milioni di chilometri venendo coinvolte in 17 incidenti stradali (1 con colpa) e tutti di lieve entità. Di certo non paragonabili a quanti danni o incidenti stradali può provocare un prototipo in 3,2 milioni di chilometri.