di Stefania Peveraro
A voler conquistare il controllo di Banca Carige è un colosso statunitense dell’asset management quotato al Nyse, che a fine 2015 gestiva asset per 170 miliardi di dollari. Apollo Global Management è presieduta dal fondatore e ceo Leon Black, icona del private equity Usa, che l’anno scorso si è portato a casa di 130 milioni di dollari tra stipendio e dividendi; importo iperbolico ma in netto calo dai 270 milioni del 2014, in linea con i minori dividendi registrati da molti altri big del private equity (a parte l’inossidabile Steve Schwartzman, capo di Blackstone, che ha incassato personalmente 734 milioni di dollari dai 656 del 2014). In ogni caso la cifra guadagnata da Black rende l’idea del colosso di cui stiamo parlando. Ebbene, da qualche tempo Apollo dalla base di Londra ha messo gli occhi sull’Italia in maniera insistente. Con l’aiuto del senior advisor italiano Andrea Moneta (ex top manager di Aviva, Dubai Holding e Unicredit ) e il supporto di senior partner come Frederick Khedouri (ex Bear Sterns), capo degli investimenti di tutta la divisione credito, o di manager più giovani ma molto preparati come Michele Rabà (ex Goldman Sachs). Sinora però Apollo ha comprato in Italia soltanto le compagnie assicurative di Carige (Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova) con un’operazione da 310 milioni di euro dell’ottobre 2014, sebbene sia stato protagonista di parecchi tentativi di acquisizione nel Paese, soprattutto nel settore finanziario. Al momento Apollo in Italia è dato in corsa per gli asset delle quattro good bank nate dai quattro istituti finiti in dissesto, con un occhio particolare alle compagnie assicurative di Banca Etruria , cioè Bap Vita e Bap Assicurazioni. Sempre in tema Banca Etruria , prima che si arrivasse al salvataggio per decreto Apollo aveva corso per acquistare la maggioranza della controllata Banca Lecchese in una gara che poi aveva visto vincitore il fondo Oaktree. Sul fronte assicurativo, lo scorso dicembre era scaduta l’esclusiva tra Apollo e Banca Sella per la cessione della controllata Cba Vita, che a sorpresa è stata poi acquistata da Hdi del gruppo Talanx (terza realtà assicurativa in Germania). Poche settimane prima Apollo si era ritirato dalla gara per Ergo Previdenza e Ergo Assicurazioni, le compagnie assicurative italiane di Ergo (gruppo Munich Re ), lasciando campo libero al fondo Cinven, che poi le ha comprate lo scorso novembre. Oggi Apollo è in corsa anche per gli asset di GE Capital Interbanca, per i quali sono attese entro aprile le offerte vincolanti. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, i fondi di Apollo questa volta non stanno invece trattando per Sigla, la società specializzata in cessione del quinto dello stipendio (controllata da Palamon Capital e Dea Capital ) che il gruppo Usa aveva cercato di acquisire un paio di anni fa. E, a proposito di credito al consumo, è finita in un nulla di fatto la trattativa esclusiva che Apollo aveva su Creditis Servizi Finanziari, perché la controllante Banca Carige ha poi deciso di non vendere. Così c’è chi dice che Apollo possa guardare a Prestinuova, la società di cessione del quinto messa in vendita dalla Popolare di Vicenza. Apollo sta anche studiando il dossier Unicredit Leasing; in particolare, sembra che sia interessato ad acquisire il portafoglio di contratti di leasing immobiliare distressed, mentre in corsa per acquistare anche la piattaforma e i crediti in bonis sarebbe il fondo Highbridge. Due anni fa Apollo aveva scommesso su Uccmb (oggi doBank), la controllata di Unicredit specializzata nella gestione di npl, ma la sua offerta era stata battuta da quella di Fortress (in cordata con Italfondiario). Infine, sul fronte delle operazioni di turnaround industriale, il nome del fondo Usa era circolato l’anno scorso a proposito dell’operazione sul gruppo Riello (caldaie e bruciatori a uso industriale), poi acquisito lo scorso dicembre dagli americani di United Technologies Corporation. Senza dimenticare che il nome del colosso Usa del private equity era circolato qualche mese fa come potenziale interessato all’acquisto della società chimico Versalis da Eni (l’altro nome in corsa è quello di SK Capital) e che un anno fa Apollo era uno dei fondi in corsa per finanziare con 100 milioni di euro l’armatore Vicenzo Onorato nel riacquisto delle quote di Moby e Tirrenia Cin dagli altri soci, gara poi vinta da Och-Ziff. (riproduzione riservata)
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