La procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati la banca elvetica Credit Suisse, in virtù della legge 231/2001 sulla responsabilità amministrative degli enti.
Nell’inchiesta scattata a metà dicembre 2014 con una serie di acquisizioni di documenti e sequestri di carte nella sede milanese di Credit Suisse Italia, la banca sarebbe accusata di aver aiutato circa 13 mila clienti ad aggirare le maglie del fisco italiano e portare denaro all’estero utilizzando false polizze assicurative e operazioni effettuate tra il Liechtenstein e le Bermuda, non inserite nella contabilità ufficiale della Credit Suisse Life & Pension (Cslp).
Secondo i calcoli della Guardia di Finanza l’importo della frode ammonterebbe a oltre 14 miliardi di euro. Se confermate, la frode sarebbe di dimensioni superiori a quella scoperta negli Stati Uniti, dove 22mila contribuenti avevano parcheggiato in Svizzera circa 10 miliardi di euro, sottraendoli al fisco.