Credit Agricole punta sulle attività retail di LCL e Cariparma per rafforzare le sue ambizioni di crescita in Italia.
La ‘banque verte’ ha infatti deciso di focalizzare le proprie attività su retail banking, asset management e assicurazioni nel quadro del nuovo piano strategico destinato a migliorare redditività e indici patrimoniali nei prossimi tre anni dopo la prevista cessione del 25% detenuto nella holding delle banche cooperative regionali sue azioniste “SAS Rue La Boetie”.
La banca parigina, la seconda in Francia per attivi di bilancio, punta in particolare a raggiungere nel 2019 un utile netto di 4,2 miliardi di euro, a fronte dei 3,52 miliardi dell’anno scorso, grazie sia alla riduzione dei costi operativi che ad attività di cross-selling dei prodotti bancari.
Credit Agricole, che punta inoltre ad in Rote di oltre il 10% per il 2019 nel quadro del nuovo piano di medio termine, è da mesi sotto pressione per dimostrare di remunerare gli azionisti in modo stabile in un contesto di mercati volatili e bassi tassi di interesse.
Lo scorso mese la banca francese ha annunciato l’intenzione di cedere la partecipazione detenuta nella holding delle banche cooperative sue maggiori azioniste. Credit Agricole è infatti controllata con il 56% circa del capitale da una holding delle banche cooperative regionali, di cui a sua volta detiene il 25% messo in vendita.
Tale iniziativa consentirà alla banca parigina di semplificare la sua struttura organizzativa e quindi ad affrontare i timori del mercato sulla sua forza patrimoniale, ma determinerà anche un impatto di circa 470 milioni sulla redditività.
Per compensare i mancati proventi, Credit Agricole intende aumentare le attività di cross-selling tra le banche cooperative e le sue attività nelle assicurazioni, nell’asset management e nel credito al consumo con l’obiettivo di generare ricavi addizionali per 400 milioni l’anno entro il 2019.
La banca prevede così di mettere a segno tra il 2016 e il 2019 una crescita annua dei ricavi del 2,5%, frutto di un migliora-mento del 3% per assicurazioni e asset management e del 2,5% per i servizi finanziari, tra cui figura il credito al consumo e anche il leasing. Il braccio di retail banking francese LCL e la controllata italiana Cariparma è previsto generino nel periodo una crescita annua dei ricavi tra lo 0,5% e il 3% rispettivamente.
Credit Agricole ha in programma di proseguire con il ridimensionamento dei rischi nell’investment bank per focalizzarsi su una clientela più redditizia e per rispettare i sempre più stringenti requisiti imposti dalle autorità europee. In tal senso la banca transalpina intende tagliare di 10 miliardi i cosiddetti risk-weighted assets nell’investment banking e ridurre i costi annuali di 230 milioni entro il 2019. I ricavi del corporate e investment banking è previsto inoltre crescano del 2% l’anno nei prossimi tre anni.
Nel complesso la ‘banque verte’ punta a risparmi sul fronte costi per un totale di 900 milioni per il 2019 tramite riduzione della forza lavoro, miglioramento dei sistemi IT e semplificazione della struttura legale. Allo stesso tempo investirà 4,4 miliardi di euro per sviluppare servizi di digital banking, rispettare le nuove normative bancarie e razionalizzare la struttura dei costi.
Credit Agricole, che per il 2019 punta ad un Core Tier 1 sopra l’11%, ha infine intenzione di distribuire ai suoi azionisti il 50% dell’utile netto dall’anno prossimo in poi.