di Andrea Pira
La domanda che la stampa cinese inizia a farsi dopo il rilancio di Anbang per l’acquisizione degli hotel Starwood è: la compagnia assicurativa dove conta di trovare i fondi per l’operazione? A capo della cordata composta da JC Flowers e Primavera Capital, il gruppo assicurativo cinese ha proposto alla catena alberghiera statunitense 82,75 dollari per azione contro i 79,53 dollari di Marriott, portando quindi il valore dell’offerta a 14 miliardi. «Da dove arrivano i soldi per Starwood?», titola il settimanale economico Caixin. Dubbi condivisi fino allo scorso autunno anche dal management di Starwood. Documenti visionati dal Wall Street Journal rivelano infatti che i cinesi fecero almeno altri tre tentativi a vuoto per acquisire la catena. L’ultimo è avvenuto lo scorso novembre e in quell’occasione l’offerta è stata ritirata nel corso di un meeting quando i dirigenti Usa misero in chiaro che senza maggiori dettagli finanziari non si sarebbe potuto andare avanti. L’altro nodo controverso sono i bizantinismi della struttura proprietaria di Anbang. Il fondatore Wu Xiaohui garantisce che gli asset per oltre 1.000 miliardi di yuan (1.650 miliardi secondo il sito del gruppo, pari a 253 miliardi di dollari) sono sufficienti per la campagna di acquisizioni all’estero. Il rischio è di superare il limite del 15% degli asset destinati a operazioni all’estero imposto dall’Ivass cinese. Ciò che non è chiaro è quanta parte degli asset sia riconducibile al settore assicurativo e quindi debba entrare nel calcolo dei regolatori. Il gruppo, notano gli analisti, ha un alto coefficiente di solvibilità. Ma la strategia seguita è garantire ai clienti alti rendimenti con prodotti come le polizze Vita universali, che costituiscono oltre il 40% dei premi. La stagione dei bilanci potrebbe però riservare sorprese per il settore. I conti della People’s Insurance Company e della China Pacific hanno visto l’utile in crescita soprattutto per i rendimenti sul mercato azionario nella prima metà dell’anno scorso. La crescita, tra listini volatili e tassi di interesse bassi, diventerà sempre più instabile, dicono gli stessi top manager. (riproduzione riservata)
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