di Andrea Di Biase
La conversione delle azioni privilegiate di Unipol Gruppo Finanziario (Ugf) in titoli ordinari comporterà, almeno inizialmente, un aumento del peso di Finsoe nel capitale della holding. Ma ciò non comporterà, a giudizio della Consob, l’obbligo di opa da parte della società controllata dalla cooperative. Che anzi nei prossimi mesi è destinata a sciogliersi girando le azioni del gruppo finanziario ai propri soci. Così ha risposto Consob al quesito posto da Unipol , aggiungendo che «conseguentemente non sorgerà alcun obbligo di opa per acquisto indiretto sulle azioni diUnipolSai Assicurazioni, società quotata controllata da Ugf. La conversione è stata approvata dall’assemblea straordinaria Ugf del 25 febbraio e dall’assemblea straordinaria dei possessori di azioni privilegiate Ugf del 26 febbraio». Giovedì 26 Banca Imi aveva alzato il prezzo obiettivo su Unipol da 5,4 a 6,1 euro, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti hanno sottolineato che il titolo di recente a Piazza Affari è stato penalizzato dalla delusione sulla proposta sul dividendo 2014. Gli analisti di Banca Imi, però, hanno spiegato che la distribuzione del dividendo è stata «principalmente penalizzata da significativi accantonamenti nel business bancario, che comunque, portando a ratio di copertura del 55% sui non performing loan e del 42% sul totale dei prestiti impaired a fine 2014, potrebbero avere implicazioni positive per Unipol in vista del potenziale processo di consolidamento nel settore per una valorizzazione del suo business bancario». (riproduzione riservata)