di Roberta Castellarin e Paola Valentini
Riparte la corsa dei titoli delle società di gestione e raccolta del risparmio tramite le reti di promotori finanziari (pf). Mentre nel 2014 la raccolta delle quotate aveva toccato i massimi, presupposto di ottimi dati di bilancio, lo scorso anno le rispettive azioni non avevano mostrato lo stesso andamento brillante
Ma in questo inizio 2015 i corsi dei titoli si sono invertiti, mentre i flussi continuano a crescere a un ritmo ancora più sostenuto. A partire da Banca Generali il cui titolo ha superato i 27 euro, portandosi sopra i massimi storici toccati nell’aprile scorso, con un rally del 15% da inizio anno e di oltre il 70% a due anni. A livelli mai toccati prima anche le due società quotate nel 2014, ovvero Anima, che da gennaio si è apprezzata del 37%, e Finecobank (+28%). Dal canto suo il titolo Azimut si sta riportando sui massimi (+36% da gennaio). Il balzo del 7% registrato dal titolo tra giovedì 12 e venerdì 13 marzo grazie a un bilancio 2014 che ha battuto le attese quanto a dividendo (0,78 euro contro gli 0,59 euro stimati dal consensus, e in aumento rispetto agli 0,7 euro del 2013), ha fatto superare quota 25 euro, in prossimità del massimi toccati lo scorso aprile a 25,7 euro. Mentre Mediolanum segna un +34% da inizio anno. D’altra parte il listino italiano in questi due mesi e mezzo (indice Ftse Mib) ha messo a segno una performance del 20% e questi titoli, come accaduto in passato, amplificano sempre il rialzo. «Le realtà specializzate nella consulenza finanziaria hanno dimostrato negli ultimi anni, anche a fronte delle difficoltà dalla crisi e dalla volatilità dei listini, di riuscire a garantire servizi di qualità nelle sfide per la tutela del risparmio», afferma Piermario Motta, ad di Banca Generali .
Non a caso nella classifica degli utili netti 2014 delle banche italiane, nella top ten figurano proprio le banche di nuova generazione come Banca Generali , Mediolanum e Finecobank (grafico in pagina).
Ciò dimostra quanto la geografia delle banche sia cambiata negli ultimi anni, con l’uscita delle grandi popolari, alle prese con le svalutazioni, e come invece avanzino tra le protagoniste le banche-reti specializzate in consulenza. E con i tassi ai minimi il bisogno di consulenza aumenta. Banca Generali ha aumentato le masse di più di 7 miliardi nell’ultimo anno e di 13,5 nel triennio raddoppiando gli utili, «grazie alla spinta all’innovazione e alla ricerca di qualità dalle soluzioni negli investimenti ai reclutamenti da inserire nella rete. Di questo il mercato ci ha dato ragione seguendo l’azione non solo nel lungo rally partito nel 2009 ma continuando a crescere anche nell’ultimo biennio, con un progresso di circa il 70%», afferma Motta.
Numeri alla mano «l’intero settore delle reti, nei suoi esponenti meglio organizzati, risulta di fatto tra i protagonisti per redditività tra i finanziari italiani e questo è un elemento di cui siamo orgogliosi per il lavoro di tutti i consulenti», prosegue Motta. La crescita delle reti rispetto alle banche si riflette quindi anche in borsa. «Gli investitori premiano la capacità di crescita con soluzioni di qualità. La corsa dei titoli del settore conferma questa attenzione, alimentata anche dalle generose cedole che il business riesce a garantire agli azionisti. In un momento in cui le banche commerciali rifocalizzano l’attività, il ruolo delle reti è spesso preso a esempio in ambito finanziario guadagnando terreno per i riscontri concreti e per le promettenti prospettive», afferma Motta. BancaGenerali prevede di distribuire un dividendo di 0,98 euro, corrispondente a un yield del 3,7%. Nel settore delle banche-reti solo Mediolanum offre di più, il 3,8%, data la cedola di 0,27 euro. Nei primi due mesi del 2015 la raccolta di Banca Mediolanum è stata di 667 milioni, quasi il 50% in più rispetto allo stesso periodo del 2014, la maggior variazione positiva tra le cinque reti quotate. «Un mese di febbraio di cui essere soddisfatti», afferma l’ad di Banca Mediolanum Massimo Doris, «non solo perché la raccolta netta totale è molto positiva ma soprattutto per il mix, vista l’alta percentuale di fondi e unit linked». D’altra parte il lavoro di consulenza delle reti di pf è fondamentale. «L’attuale contesto di mercato, caratterizzato da tassi molto bassi, rafforza nelle famiglie l’esigenza di una gestione efficiente e diversificata del proprio patrimonio», spiega Alessandro Foti, ad di Fineco che nei primi due mesi del 2015 ha avuto una raccolta netta di 908 milioni, +43% sullo stesso periodo del 2014. Bene anche Anima i cui flussi nel bimestre si sono attestati a 1,3 miliardi, ci cui ben 880 milioni a febbraio. «Il mese di febbraio ha beneficiato di un trend che continua a essere particolarmente favorevole per il risparmio gestito nel nostro Paese», ha commentato Marco Carreri, ad di Anima Holding. Un mese di febbraio brillante anche per Azimut . «L’eccezionale dato di raccolta di febbraio rafforza il trend positivo con cui abbiamo iniziato l’anno. Questo mese beneficia anche del consolidamento dell’ultima acquisizione in Brasile. Tutto ciò ha generato per i nostri clienti una performance media ponderata netta da inizio anno superiore al 5%, più alta dell’indice di settore», dice Pietro Giuliani, ceo del gruppoAzimut . (riproduzione riservata)