Nell’esercizio 2014, secondo un report dell’Ania (in allegato), il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto) è risultato positivo e pari a € 46,4 mld, importo più che raddoppiato rispetto a quello registrato nell’anno 2013.
A tale risultato vi ha contribuito sia l’aumento del volume premi, principalmente di ramo I, sia la contrazione dell’onere per sinistri, in particolar modo degli importi riscattati o disinvestiti delle polizze tradizionali.
Analizzando gli andamenti dei singoli trimestri, si nota come il flusso netto registrato nel IV trimestre 2014 consolidi la tendenza a una progressiva crescita già iniziata dal I trimestre 2013 con € 2,2 mld, aumentata nel corso dell’anno, per poi superare ampiamente i € 10 mld in ciascun trimestre del 2014.
Nel 2014 il volume premi è stato pari a € 110,8 mld, in aumento del 30,2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente; si tratta dell’importo più elevato mai registrato in questo settore ed è il risultato di una raccolta premi trimestrale pressoché costante e pari a un importo medio di oltre € 27,5 mld (importi ben superiori ai premi trimestrali osservati negli anni precedenti).
Da inizio anno i premi contabilizzati risultano costituiti per l’84% da premi unici, in aumento del 34,3% rispetto al 2013, e per il restante 16% da premi periodici. Quest’ultima quota è costituita per il 5% da premi di prima annualità (+51,2% rispetto al 2013) e per l’11% da premi di annualità successive (costanti rispetto al 2013).
Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – l’aumento del volume premi rispetto al 2013 passerebbe dal 30,2% al 18,9%.
Nel 2014 l’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a € 64,4 mld, il 3,5% in meno rispetto all’anno precedente. Più della metà delle uscite è stata rappresentata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 58% dei pagamenti complessivi, in diminuzione del 6,0% rispetto al 2013; le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione per somme da pagare, sono ammontate al 32% delle uscite totali (-3,9% rispetto all’anno precedente), mentre il restante 10% è costituito dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita, che hanno registrato un aumento del 16,2% rispetto al 2013. Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che l’83% delle imprese, rappresentative del 98% del mercato in termini di premi contabilizzati 2013, ha registrato nel 2014 un flusso netto positivo e che il 46% (per una quota premi pari al 65%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (9,51%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive. Le riserve tecniche vita nel 2014 sono state pari a € 518,9 mld, in aumento sia rispetto al trimestre precedente (+3,3%) sia rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (+13,4%).
Analisi di dettaglio per ramo
Da inizio anno il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 40,3 mld, conseguenza di una raccolta premi pari a € 82,6 mld (€ 68,9 mld unici e € 13,7 mld annui) e di uscite pari a € 42,2 mld, dovute soprattutto ai riscatti (€ 24,9 mld). Il flusso netto conseguito nell’ultimo trimestre 2014, pari a € 8,2 mld, è risultato in lieve peggioramento rispetto ai trimestri precedenti dell’anno (cfr. Allegato 2). Nel 2014 i premi contabilizzati di ramo I sono aumentati del 27,1% rispetto al 2013 mentre gli oneri sono rimasti pressoché costanti. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato in questo ramo l’11,1% delle riserve. Relativamente al ramo III, nel 2014 la raccolta netta ha registrato, dopo sei anni consecutivi di flussi negativi, un ammontare positivo e pari a € 4,1 mld, quando nell’analogo periodo dell’anno precedente segnava un disavanzo di € 5,2 mld e al primo semestre dell’anno analizzato ancora un flusso netto negativo di oltre € 500 mln. Tale risultato è dovuto alla positiva raccolta netta registrata negli ultimi due trimestri dell’anno, superiore in entrambi i casi ai € 2 mld. Nell’intero anno 2014 i premi contabilizzati, pari € 22,1 mld, sono aumentati del 42,6% rispetto al 2013, mentre il totale oneri per sinistri è diminuito del 13,1% rispetto al 2013, a fronte di un ammontare pari a € 18,0 mld. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 18,4% delle riserve.
Infine il ramo V, a fronte di premi per € 4,6 mld, per lo più unici, e pagamenti per € 3,5 mld, principalmente riscatti e scadenze e rendite maturate, ha registrato da inizio anno un saldo positivo pari a € 1,2 mld, in netto miglioramento rispetto agli ultimi sette anni in cui si sono registrati valori negativi. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 12,8% delle riserve. I rami IV e VI non sono illustrati nella figura precedente in quanto meno significativi in termini di flussi.
L’andamento trimestrale delle riserve tecniche distinte per ramo nel corso dell’anno è influenzato dagli sviluppi del saldo netto tra entrate e uscite sopra descritti. Per i rami principali è possibile valutare approssimativamente quanta variazione sia scaturita da tale saldo e quanta dai rendimenti attribuiti agli assicurati. Per il ramo I nel 2014 la variazione dello stock di riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2013 è stata di € 49,1 mld, ossia 8,7 mld in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti (cfr. Tab. 3). Relativamente al ramo III, invece, a fronte di un flusso netto pari a € 4,1 mld, la variazione delle riserve è stata positiva per € 8,1 mld, per effetto della contribuzione dei rendimenti della gestione finanziaria. Infine, il ramo V ha registrato da inizio anno un ammontare di riserve in aumento di € 1,2 mld, pari alla raccolta netta (premi – uscite) della gestione tecnica del ramo, che sarebbe stato sicuramente superiore se non ci fosse stato nell’anno una riallocazione straordinaria di riserve dal ramo V al ramo I.