di Elena Dal Maso
Ennio Doris venderà solo a caro prezzo Banca Esperia, la joint venture nel private banking che Mediolanum ha, con quote paritetiche, assieme a Mediobanca . Per quale ragione? Il settore del private banking ha davanti a sé un futuro roseo in Italia dopo la voluntary discloure e la fine dei paradisi fiscali in Europa (Svizzera e Montecarlo in primis).
Doris a margine della convention di Banca Mediolanum che si sta svolgendo a Pesaro, ieri ha dichiarato a Class Cnbc: «Mi hanno chiesto più volte di cederla. Ma proprio ora che ritorneranno tutti questi capitali in Italia con la voluntary disclosure e con gli accordi fiscali stipulati con Svizzera, Liechtenstein e Montecarlo, chi vuole la mia parte di Esperia dovrà comprarla a caro prezzo», ha sottolineato il fondatore del gruppo. Quanto a Banca Mediolanum , «quella non la venderò mai», ha escluso Doris che ha parlato anche del patto di Mediobanca e del suo eventuale scioglimento. «Credo che uno zoccolo duro resterà», ha detto, aggiungendo di non aver avuto per ora colloqui con nessun altro partecipante al patto. «Il nostro investimento», ha aggiunto, «è stato ed è tuttora strategico e soddisfacente». Quanto alla trasformazione delle banche popolari in spa, Doris è convinto che «sia inevitabile andare nella direzione del decreto», ma questi istituti di credito «non devono perdere il loro radicamento nel territorio, che è essenziale per la nostra economia».
Si può discutere su singoli aspetti, ha concluso il patron diMediolanum , «ma nel lungo periodo quello è il percorso da seguire». A Piazza Affari il titolo Mediolanum ha perso poco più di un punto a 6,66 euro. Mediobanca , invece, è in progresso dello 0,62% a 8,15 euro. (riproduzione riservata)