Assoprevidenza auspica che il Governo colga l’occasione dell’imminente decreto applicativo previsto dalla Legge di Stabilità 2015 per fare un primo passo verso una riconsiderazione della fiscalità dei fondi pensione e delle Casse di previdenza, fortemente penalizzati dall’aumento della tassazione mentre gli altri Paesi europei vanno in direzione opposta.
Il decreto in questione dovrà indicare per quali tipologie di investimenti sarà riconosciuto agli investitori previdenziali il credito d’imposta introdotto dalla Legge di Stabilità insieme all’inasprimento delle aliquote sui rendimenti (dall’11,50% al 20% sul maturato, per la previdenza complementare). “Auspichiamo che il provvedimento – afferma il Presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello – sappia individuare delle attività di carattere finanziario a medio o lungo termine nelle quali fondi pensione e casse professionali possano effettivamente investire subito, offrendo anche un importante contributo indiretto al consolidamento della ripresa economica”.
“A questo proposito – aggiunge Corbello – sono pienamente d’accordo con chi suggerisce di favorire con il credito d’imposta le medesime tipologie di investimento previste dal Piano Junker, realizzando così un opportuno allineamento con gli obiettivi dell’Unione Europea”.
Nel piano, con il quale il nuovo presidente della Commissione Europea Jean-Claude Junker intende sostenere la ripresa economica e l’occupazione, sono indicati come destinatari degli investimenti alcuni settori infrastrutturali strategici (trasporti, energia, telecomunicazioni e istruzione) e le iniziative a sostegno di piccole e medie imprese. Si tratta di impieghi “alternativi” che, inseriti in percentuali contenute nei portafogli dei fondi pensione, potranno – secondo Assoprevidenza – generare rendimenti superiori agli investimenti finanziari tradizionali senza incrementi dei livelli di rischio. La ripresa economica dovrà poi consentire di riconsiderare nella legge di stabilità per il 2016 la complessiva fiscalità della previdenza complementare, riallineandola all’Europa, ove vige il sistema EET, esenzione per i contributi versati, esenzione per i rendimenti conseguiti, tassazione delle prestazioni.