di Anna Messia
Dentro c’è anche un tesoretto, un avanzo di fusione risultante dall’integrazione. Una riserva che ricomprende gli utili 2013 dell’incorporante Unipol Assicurazioni e Milano Assicurazioni.
Certo, c’è stato il vento a favore dei mercati azionari, la crescita della raccolta Vita e l’andamento positivo del ramo Danni, con il calo dei sinistri ma è un «risultato raggiunto nonostante più di 200 milioni di costi di integrazione e a fronte di un risultato negativo delle altre attività e di una perdita di 49 milioni dell’immobiliare». Le manovre più importanti stanno riguardando però Unipol Banca (dove confluirà presto anche Banca Sai), visto che il risultato netto ante imposta del settore bancario nel 2013 è stato negativo per 424 milioni. L’istituto ha appena rivisto il piano industriale e, dopo avere programmato una robusta politica di accantonamenti sui crediti non performing per oltre 300 milioni (cui si aggiungono 200 milioni appostati da Ugf), ha ora messo in programma un aumento di capitale di 100 milioni. Cimbri ha fornito poi un aggiornamento sulla questione degli investimenti della compagnia in titoli strutturati: «Il portafoglio non ha più minusvalenze», ha detto. «Nel 2013 abbiamo venduto 1,15 miliardi, con una plusvalenza di circa 40 milioni e qualche settimana fa abbiamo collocato altri 300 milioni».
Per quanto riguarda invece i possibili effetti sul bilancio della dismissione di 1,1 miliardi di premi ad Allianz, chiesta dall’Antitrust e che prevede per Unipol un incasso di massimo 440 milioni, l’ad ha precisato che si tratta esclusivamente di avviamento, visto che non ci sarà trasferimento di asset patrimoniali. La plusvalenza potrebbe non essere distante dai 300 milioni stimati nei giorni scorsi dagli analisti. (riproduzione riservata)