I ciclisti riluttanti ad indossare il casco per proteggere la testa in caso di cadute ora hanno a disposizione un elmetto gonfiabile. Un airbag alloggiato in una sciarpa collare altamente tecnologico perché dotato di rilevatori di pericolo, come quelli per il fumo: determinati movimenti bruschi fanno gonfiare automaticamente il casco, come avviene per gli airbag delle auto.
Il concetto è lo stesso. L’hanno inventato due disegnatrici industriali svedesi, Terese Alstin e Anna Haupt, già nel 2005. Arrivarci non è stato semplice: ci sono voluti sette anni e 15 milioni di dollari (10,7 milioni di euro) di investimenti da parte di società di venture capital. E’ arrivato nei negozi nel 2011. La prima ad utilizzarlo è stata la fisioterapista Eva Lindsjo che se l’è cavata solo con qualche graffio dopo una caduta mentre stava pedalando per andare al lavoro. A salvaguardarle la testa è stato l’elmetto gonfiabile saltato fuori dalla sciarpa collare che indossava. In effetti, anche secondo le più importanti società di assicurazione, il casco airbag è più sicuro del tradizionale casco indossato dai ciclisti perché copre una superficie maggiore della testa. Secondo le sue inventrici, però, non deve essere usato per andare a sciare o altri utilizzi impropri. Ora questo prodotto di nylon si sta diffondendo tra i bikers, dal Giappone agli Stati Uniti, nonostante il prezzo alto, all’incirca 400 euro (546 dollari). Il collare elettronico che ospita l’airbag è dotato di sensori simili agli avvisatori di pericolo montati sulle automobili. Il collare è dotato di pile al litio come i cellulari e come il telefonino deve essere ricaricato. A parte queste accortezze, il meccanismo e l’utilizzo è molto semplice.
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