Secondo le stime delle studio Sigma di Swiss Re i danni economici causati nel 2013 dalle catastrofi naturali e dovuti all’imperizia umana sono costati 140 miliardi di dollari, in calo del 40% rispetto ai 196 miliardi di dollari del 2012 e al di sotto della media a 10 anni di 190 miliardi di dollari. La gran parte dei danni dell’anno scorso fa riferimento alle inondazioni che si sono verificate in tutto il mondo e alle forti grandinate registrate in Europa. A causa delle catastrofi hanno perso la vita circa 26.000 persone, in deciso aumento se paragonate alle 14.000 del 2012.
Secondo i dati dello studio di Swiss Re, le perdite assicurate dei complessivi 2.013 sinistri ammontano a 45 miliardi di dollari, in calo del 44% rispetto agli 81 miliardi dell’anno precedente.
L’Asia è stato il continente maggiormente colpito dai fenomeni catastrofali, sia in termini di perdite economiche che di vittime.
Il tifone Haiyan, abbattutosi nelle Filippine nello scorso mese di novembre è stato l’evento più grave dell’anno: 7.500 le vittime tra morti e dispersi e più di 4 milioni di senza tetto.
La seconda maggiore catastrofe umanitaria del 2013 è stata determinata dall’inondazione nello stato indiano dell’Uttarakhand in India, evento catastrofale che ha causato la perdita di circa 6.000 vite umane.
In Europa si sono verificati due dei più costosi eventi catastrofali dell’anno 2013: in primis le forti inondazioni che hanno colpito nello scorso giugno Europa centrale e orientale che hanno provocato danni su larga scala in Germania, Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia.
Il totale delle perdite economiche è risultato pari a 16,5 miliardi di dollari, con 4,1 miliardi di perdite assicurate.
Alla fine del mese di luglio, Germania e Francia sono state interessate da una serie di altri pesanti fenomeni meteorologici, tra cui grandine e tempeste di vento. In Germania le tempeste hanno colpito zone densamente popolate, provocando quella che secondo le ultime stime è stata la maggiore catastrofe assicurata derivante da un evento grandine (3,8 miliardi di dollari).
Secondo Swiss Re, le misure di prevenzione e riduzione dei rischi sono progredite nel corso degli ultimi anni. Ad esempio, le perdite derivanti dai fenomeni alluvionali in Europa centrale ed orientale sarebbero state molto maggiori se non fossero state potenziate le misure preventive introdotte dopo che le stesse regioni erano state interessate da analoghi gravi fenomeni nel 2002. Allo stesso modo, un efficace protocollo di evacuazione ha salvato migliaia di vite nello stato indiano dell’Odisha, colpito nello scorso ottobre dai venti fino a 260 km/h del ciclone Phailin.