di Anna Messia
Anima sgr ha incassato ieri il via libera Consob e l’ammissione alla negoziazione sul mercato telematico azionario e si presenta a Piazza Affari puntando a una valorizzazione compresa tra 1,049 e a 1,349 miliardi di euro. I dati sono stati comunicati ieri sera dalla società di gestione assieme ai dettagli dell’offerta che riguarderà il 55% delle azioni e partirà lunedì 31 marzo per concludersi il 10 aprile.
La forchetta di prezzo delle singole azioni è stata fissata a un minimo non vincolante di 3,5 euro e a un massimo vincolante di 4,5 euro, che corrisponde appunto a una valorizzazione societaria compresa tra 1,049 e 1,349 miliardi.
Solo il 10% della azioni offerte sarà però destinato al retail (per un totale di 16,485 milioni di titoli), mentre il 90% restante (148,4 milioni) è riservato agli istituzionali, italiani e esteri, Usa e Canada compresi. Oltre al 55% del capitale sarà poi disponibile per una greenshoe pari al 8,25% dell’offerta e, se verrà interamente esercitata, si raggiungerà un flottante del 63,25% con un ribilanciamento consistente tra gli attuali soci della sgr guidata da Marco Carreri. Al momento la società fa capo per il 37% a Clessidra, per il 35,3% a Bpm e per il 22,7% a Mps, con il 2,8% delle azioni in mano al Credito Valtellinese e il 2,2% a Banca Etruria, Finnat e manager. Alla fine del processo di quotazione, in caso di esercizio completo della greenshoe, Clessidra (che partecipa tramite Lauro 42) scenderà all’8%, la Banca Popolare di Milano al 14,72% e il Monte dei Paschi di Siena al 9,9%. Per quanto riguarda il lotto minimo destinato al retail, l’asticella è stata fissata a 1.500 azioni o multipli, con la possibilità di aderire a un lotto minimo maggiorato pari a 15 mila azioni. Lo sponsor dell’offerta sarà Unicredit, con Banca Imi responsabile del collocamento e Goldman Sachs che parteciperà all’operazione come global coordinator, mentre Ubs è joint book runner assieme agli altri. La società di gestione si appresta quindi a sbarcare in borsa caratterizzandosi come il maggior asset manager indipendente in Italia, con 46,6 miliardi di asset in gestione a fine 2013 e circa un milione di clienti. L’anno scorso il risultato della gestione operativa è più che triplicato a 165 milioni dai 50 dell’anno precedente e l’utile netto, beneficiando del momento positivo del risparmio gestito, è lievitato in maniera proporzionale da 43 a 120 milioni. (riproduzione riservata)