U n mondo sempre più informatizzato se da una parte offre vantaggi, dall’altra nasconde insidie. Lo sanno bene le banche. Nel 2012 secondo quanto rilevato dall’Osservatorio sicurezza e frodi Informatiche di Abi Lab, sono ad esempio cresciuti i casi di furto di identità. E mentre si evolvono le nuove tecnologie, gli attacchi degli hacker diventano sempre più sofisticati, in grado di sfruttare le vulnerabilità di smartphone e di tablet. Un grave problema per gli istituti di credito, che sul fronte della sicurezza investono risorse importanti e grazie ad azioni di contrasto e di repressione della frode sono riuscite a contrastare quasi la totalità degli attacchi. Quelli andati a buon fine, secondo il rapporto dell’associazione bancaria, sono stati appena il 2 per cento. Nonostante ciò il numero dei clienti che hanno subito un danno economico è in aumento costante, ma si tratta solo di un caso ogni milione di accessi all’Internet Banking. Un prezzo da mettere in conto in un mondo che si basa sempre più sulle nuove tecnologie. Il peggiore nemico di chi utilizza Internet per fare pagamenti o altre operazioni sono i «malware», software dannosi e pericolosi, che le banche cercano di combattere. Alla luce del continuo evolversi degli attacchi informatici, sempre più istituti si stanno dotando di strumenti in grado di monitorare gli accessi all’Internet Banking e di svolgere un presidio continuativo della rete e delle operazioni effettuate dalla clientela.
Ormai quasi 8 banche su dieci, il 78 per cento, si è dotata di strumenti per il controllo e la verifica di disposizioni anomale. Sei su dieci effettuano il monitoraggio della rete per identificare siti contraffatti. E cinque su dieci si preoccupano dell’analisi automatica dei log di accesso all’Internet Banking. (s. ao.) Ormai quasi 8 banche su dieci, il 78 per cento, si è dotata di strumenti per il controllo e la verifica