Giovanni Pons
L a rimonta della Generali targata Mario Greco comincia a entrare nel vivo. Dopo il primo anno di ambientamento e pulizie di bilancio ora il manager ex Ras e Zurich ha cominciato scalare le classifiche della redditività e della capitalizzazione per riportare il Leone di Trieste al rango che si merita. E le due grandezze, si sa, vanno a braccetto. La capitalizzazione, infatti, non può salire se non c’è un miglioramento della redditività, contestuale e prospettico. Tra il 2008 e il 2012 entrambe le grandezze erano cadute ai minimi termini. Generali era arrivata a valere solo 28 miliardi di dollari con un utile netto quasi azzerato a causa delle svalutazioni di portafoglio e nonostante fosse ancora al terzo posto per premi raccolti (81 miliardi contro 103 di Axa e 85 di Allianz) e al quinto per total assets (583 miliardi di dollari contro 946 del leader Axa). Ora con l’utile di 1,9 miliardi conseguito nel 2013 e il valore di Borsa risalito a 37 miliardi di dollari il ritorno nell’Olimpo delle assicurazioni è più vicino. E i numeri buoni non potranno che rafforzare Greco nei confronti della vecchia guardia che non ha gradito l’offensiva legale nei confronti degli ex amministratori Perissinotto e Agrusti. L’iniziativa è stata assunta dopo che al terzo approfondimento nelle carte sono state trovate irregolarità e veri e propri illeciti sui quali non si poteva passare sopra. Se non rischiando di subire un pesante danno reputazionale.