di Anna Messia
Mediolanum è pronta a riconoscere agli azionisti una cedola di 25 centesimi. Il 40% in più rispetto ai 18 centesimi dell’anno scorso e una remunerazione che corrisponde a un monte dividendi complessivo di 184 milioni.
Il più alto nella storia della banca. Considerando l’acconto sul dividendo già distribuito a novembre, i soci a fine maggio incasseranno quindi altri 15 centesimi. «Gli ottimi risultati raggiunti ci hanno consentito di aumentare la cedola», dichiara a MF-Milano Finanza l’amministratore delegato di Banca Mediolanum, Massimo Doris. «A sorprendere sono stati in particolare i dati sulla raccolta, positiva per 3,3 miliardi, di cui 4,6 miliardi confluiti in fondi e gestioni. Abbiamo battuto ancora il record del 2012 e per il quinto anno consecutivo siamo la prima rete in termini di raccolta, con masse complessive di 57,8 miliardi, in crescita del 12%». Per quanto riguarda l’utile, quello prima delle imposte è stato di 544 milioni (+9%), mentre il dato netto è stato di 336,6 milioni, che rappresenta una contrazione del 4% sul 2012. Sulla bottom line ha pesato l’addizionale Ires su banche e assicurazioni, richiesta dal governo a fine anno (che ha inciso per 20 milioni), oltre a 53 milioni di accantonamenti per il contenzioso sulla retrocessione dell’ammontare delle commissioni dall’Irlanda all’Italia.
Anche il 2014 è partito bene, con una raccolta netta nel primo bimestre di 454 milioni. «Si tratta di un risultato inferiore ai primi due mesi del 2013 (528 milioni, ndr), che avevano però beneficiato del dato straordinario di gennaio», continua Doris. «Il trimestre registrerà forse con un dato leggermente inferiore allo scorso anno, ma in ogni caso contiamo di chiudere il 2014 con una raccolta superiore al 2013».
Anche la rete dei private banker (oggi sono 4.422) ha ripreso a crescere, «con qualità», sottolinea Doris, visto che dal portafoglio medio di 6,7 milioni del 2009 si è arrivati oggi a 10,9 milioni e l’obiettivo è inserire un centinaio di persone all’anno. Guardando ai mercati esteri, ha dato ottime soddisfazioni la Spagna, che ha chiuso il 2013 con un utile di 26,3 milioni, rispetto ai 7,2 milioni del 2012, e una raccolta netta di 450 milioni, tre volte tanto rispetto al 2012. Dalla Germania è invece arrivata una perdita di 4,5 milioni ma la banca dice di avere già chiare in mente le contromosse per invertire la rotta, in particolare sulla controllata Lenz Bank. «Abbiamo previsto di aumentare i family banker a 70 entro fine anno (oggi sono 46, ndr), puntando anche a migliorare il back office, con investimenti di una decina di milioni per i prossimi due-tre anni, che serviranno ad agganciare la Germania alla crescita della Spagna», ha concluso Doris. Numeri e progetti apprezzati dal mercato, che ieri ha premiato il titolo Mediolanum con una crescita del 3,6% a 6,6 euro. (riproduzione riservata)