di Anna Messia
La controllata assicurativa, Sara Assicurazioni, anche quest’anno si prepara a staccare una buona cedola all’azionista principale, l’Automobile Club Italia che, nonostante ciò, sembra però destinata a finire nella spending review che sta mettendo a punto il commissario Carlo Cottarelli. L’Aci ha il 54,5% delle azioni di Sara (il 32% è di Reale Mutua e Generalipartecipa con il 14%), e il bilancio 2013 dell’assicurazione guidata da Alessandro Santoliquido si è appena chiuso con un utile lordo di 79,6 milioni, e un risultato netto di 44,1 milioni. Il terzo anno consecutivo in positivo per Sara Assicurazioni che da problema per l’azionista, dopo il risanamento, è ora diventata un’ottima fonte di guadagno per l’Automobile club. Nel 2013 la compagnia ha registrato una raccolta Danni di 595 milioni, in calo del 2,6% mentre il resto del mercato fletteva del 4,6%. E il combined ratio, l’indice che rappresenta il rapporto tra sinistri e premi incassati, è migliorato dal 96,1 al 92,1%. Mentre la nuova produzione Vita è stata di 32,6 milioni, il 17,7% in più rispetto al 2012. Numeri abbastanza positivi da consentire al consiglio di amministrazione di proporre all’assemblea un dividendo di 25 milioni. Di questi 13,6 milioni, ovvero il 54,4%, finiranno proprio nelle tasche dell’Aci.
Nel frattempo però l’Automobile Club è finito sulla scrivania di Cottarelli che starebbe analizzando in particolare i risparmi che potrebbero derivare dalla fusione tra l’archivio tenuto attualmente dalla Motorizzazione civile e quello del Pubblico registro automobilistico, che è appunto sotto la responsabilità dell’Aci. Un riordino che appare però piuttosto complicato e su cui si sono arresi già diversi governi. Ma tra le schede illustrate da Cottarelli al premier Matteo Renzi ci sarebbe anche questa e forse potrebbe essere la volta buona visto che di recente dall’Automobile Club hanno fatto sapere di essere favorevoli all’archivio unico, e propensi a gestire a costo zero anche l’archivio della motorizzazione civile. In particolare l’Aci si è dichiarata «disponibile da subito a collaborare a questo processo, mettendo a disposizione la propria esperienza, il know-how e la sua rete sul territorio». (riproduzione riservata)