di Roberta Castellarin e Paola Valentini
Le polizze unit linked ritornano in auge grazie a una serie di vantaggi fiscali che di questi tempi danno una marcia in più al risparmio. Se a ciò si aggiunge anche il forte recupero dei rendimenti dei fondi, il sottostante delle unit linked, si spiega perché molte reti oggi puntino soprattutto a queste soluzioni anziché collocare direttamente i fondi.
Dal punto di vista della composizione degli investimenti, le polizze unit linked lasciano libertà al sottoscrittore di spaziare tra comparti azionari a obbligazionari. E negli ultimi anni sono state quindi premiate quelle azionarie che hanno potuto contare sulla forte ripresa delle borse. Milano Finanza ha chiesto alla società di analisi dei dati Fida di calcolare la performance dal marzo 2009 (punto di minimo delle borse mondiali) delle unit linked presenti sul mercato italiano e ha individuato le migliori per performance cumulata. In testa si trova la polizza Inora Optimiz Plus con una performance a cinque anni del 302,6%. Il fondo faceva parte dell’elenco di prodotti che potevano essere sottoscritti con Centra Unit Linked. Alla sottoscrizione l’investitore poteva scegliere fra diversi fondi messi a disposizione da Inora Life. I fondi sono stati creati in collaborazione con l’ingegneria finanziaria di Société Générale e prevedevano una finestra di sottoscrizione. Nel caso di Inora Optimiz Plus si tratta di un fondo lanciato a gennaio del 2004 e dalla data di lancio, nonostante il recupero degli ultimi anni, segna ancora una performance negativa del 27%. Mentre altri due fondi di Inora Life, ossia Settepercento serie II e Settepercento serie III lanciati nel 2009 hanno rispettivamente una performance dal lancio del 169,5% e del 199%.
Tra i migliori prodotti per performance a cinque anni c’è poi Aviva Invesco Corporate Pan Europe con una performance del fondo dal 2009 al 2014 del 218%. Il fondo investe in small cap europee ed è riuscito a cavalcare il rally delle borse del Vecchio continente.
Dal 9 marzo 2009 le borse europee sono salite del 90%, ma in questo dato medio c’è chi come la Germania ha registrato una crescita del 110% e chi è rimasto indietro come l’Italia (56%) e la Spagna (45%). La scelta dei listini e delle capitalizzazioni su cui puntare ha quindi fatto la differenza in questi cinque anni. Come dimostra anche il fatto che nella top ten per performance c’è un altro fondo specializzato nelle small cap europee, ossia il fondo Aviva Life Schroder euro small company che ha messo a segno una rivalutazione del 172%. Ma anche chi ha puntato sull’America può ritenersi soddisfatto.
Ha sfiorato una performance del 200% Zurich life assurance Top Tech 100. Il fondo investe in un Etf che replica l’indice Nasdaq 100 e ha quindi permesso ai sottoscrittori di cavalcare il rally di Wall Street, con la borsa Usa che dai minimi del 2009 ha segnato una ripresa del 177%.
E proprio il Toro americano ha premiato anche i sottoscrittori di Intesa Sanpaolo vita Fidelity America fund in dollari, che ha una quota che si è rivalutata del 188%. Il fondo gestito da Adrian Brass è riuscito a battere l’indice S&P 500 in questi cinque anni d’oro. Punta sempre su Wall Street anche Bcc vita Equity America che ha messo a segno un +179% negli ultimi cinque anni.
Grazie a questi risultati e ai vantaggi fiscali è probabile che le polizze unit linked tornino di moda.
Ma quando si sceglie di investire in questi prodotti bisogna fare attenzione ai costi. Ai caricamenti all’ingresso devono essere aggiunte le commissioni di gestione sui fondi interni a cui è legata la polizza e le commissioni di gestione dei fondi su cui i primi eventualmente investono, oltre alle commissioni di performance se previste.
Risultato: per una linea azionaria il Ter, ovvero il rapporto tra patrimonio del fondo interno e i costi, può superare agevolmente il 4% l’anno, il doppio di un Ter medio del 2% per un fondo azionario. (riproduzione riservata)