Il Gruppo Cattolica chiude il 2012 con un risultato economico in forte crescita rispetto all’esercizio precedente ed una solidità patrimoniale sui livelli più elevati dell’ultimo triennio, in un anno caratterizzato dal perdurare della difficile congiuntura economica ed eventi catastrofali di rilievo. Il Consiglio di Amministrazione pertanto propone la distribuzione degli utili tramite un dividendo di euro 0,8 per azione.
Il Gruppo ha chiuso il 2012 con un utile netto consolidato di 84 milioni di euro che raddoppia rispetto ai 42 milioni del 2011; l’utile è al netto di 48 milioni di euro di
svalutazioni su investimenti in portafoglio e avviamenti.
L’utile netto di gruppo risulta pari a 62 milioni di euro contro i 38 milioni dell’esercizio precedente (+63%).
La raccolta premi complessiva del lavoro diretto ed indiretto danni e vita ha raggiunto i 3.677 milioni di euro, in decremento del 7,2% rispetto ai 3.961 milioni dell’esercizio precedente. Tutto il mercato italiano, penalizzato da una minore capacità di spesa e di risparmio delle famiglie, ha risentito di una contrazione della raccolta, in particolare nel ramo vita.
La raccolta premi del lavoro diretto danni passa da 1.627 milioni di euro al 31 dicembre 2011 a 1.686 milioni a fine 2012 (+3,6%) in un contesto di mercato in contrazione. Nel comparto auto si registra una raccolta pari a 976 milioni di euro, in crescita del 5,3% rispetto a fine 2011. I rami non auto, con una raccolta premi pari a 710 milioni di euro, registrano un incremento dell’1,4% rispetto all’anno precedente.
Nel comparto danni la buona performance industriale raggiunta si riflette nel combined ratio, che mostra un ulteriore miglioramento rispetto al 2011 passando da 96,9% a 95,7%. Al netto degli effetti derivanti dal terremoto in Emilia, avvenuto nel primo semestre 2012, il combined ratio è pari a 94,7%.
Nel segmento vita la raccolta da lavoro diretto si attesta a 1.976 milioni di euro. La flessione rispetto all’anno precedente (-14,8%) è in linea con l’andamento del mercato ed è principalmente dovuta al calo della raccolta del canale bancario che, pur continuando a risentire della situazione dei mercati, segna comunque un miglioramento progressivo nella seconda parte del 2012. In termini di tipologia di
prodotto la raccolta è stata focalizzata in particolare sui prodotti di ramo I e V.
Il risultato degli investimenti è pari a 542 milioni di euro (rispetto a 259 milioni al 31 dicembre 2011).
Gli investimenti ammontano a 15.939 milioni di euro (15.095 milioni al 31 dicembre 2011). Le riserve tecniche lorde dei rami danni sono pari a 3.014 milioni di euro (2.957 milioni al 31 dicembre 2011) e le riserve dei rami vita, comprese le passività finanziarie, si attestano a 12.323 milioni di euro (12.303 milioni al 31 dicembre 2011). I dati al 31 dicembre 2012 confermano la solidità patrimoniale del Gruppo con un
patrimonio netto consolidato pari a 1.609 milioni di euro (1.223 milioni di euro al 31 dicembre 2011). L’incremento rispetto al 31 dicembre 2011 è dovuto soprattutto al miglioramento della riserva available for sale, che consegue principalmente alla ripresa di valore dei titoli di stato italiani presenti in portafoglio.
Il margine di solvibilità del Gruppo, ante dividendo proposto, è pari a 1,61 volte il minimo regolamentare(1,25 volte al 31 dicembre 2011).
Prosegue il processo di razionalizzazione della rete agenziale che a fine 2012 contava 1.391 agenzie (1.398 a fine 2011) così distribuite: 55,3% nel nord d’Italia, 25% nel centro e 19,7% nel sud e isole. Gli sportelli di istituti bancari che collocano prodotti del Gruppo al 31 dicembre 2012 erano 5.967 (5.990 a fine 2011).
Per quanto riguarda la capogruppo i premi contabilizzati del lavoro diretto e indiretto della Capogruppo hanno raggiunto 2.110 milioni di euro (2.121 milioni al 31 dicembre 2011; -0,5%), di cui 1.468 milioni di
euro del lavoro diretto dei rami danni (1.447 milioni al 31 dicembre 2011; +1,5%) e 613 milioni di euro nel vita (645 milioni al 31 dicembre 2011; -5%). L’utile netto in base ai principi contabili nazionali ammonta a 59 milioni di euro.
Le risultanze dei primi mesi del 2013 confermano il trend positivo del risultato industriale, ferma restando l’incertezza dei mercati finanziari.
Sono previste azioni di sviluppo per il comparto dei rami danni, nonché iniziative per il recupero della produzione nel comparto vita.
La gestione degli investimenti proseguirà secondo criteri di elevata prudenza in relazione al perdurare di condizioni di significativa volatilità dei mercati finanziari.
Il Presidente Paolo Bedoni ha dichiarato: “I dati positivi del Bilancio 2012 ci consentono di proporre all’Assemblea dei soci e degli azionisti del 20 aprile l’assegnazione di un dividendo davvero significativo in un quadro complessivo di miglioramento dell’efficienza e di consolidamento dei “fondamentali” del Gruppo. Questi risultati sono il frutto di un lavoro pluriennale e di scelte che ci hanno portato a
rinnovare, passo dopo passo, il modello di business nell’ambito di una governance che, anche con la recente riforma dello Statuto, ha puntato a rafforzare l’autonomia e l’identità di una formula cooperativa di grande originalità. Forte del suo insediamento sociale e territoriale e dell’ampio fronte di alleanze strategiche costruito in questi anni, il Gruppo Cattolica è ora nelle condizioni di affrontare, su basi ottimali di efficienza e di capacità di innovazione, la grande sfida della competitività che è decisiva per il futuro
del settore assicurativo italiano”.
L’Amministratore Delegato Giovan Battista Mazzucchelli ha dichiarato: “Sono molti gli elementi positivi che emergono dai dati di Bilancio del 2012 che porteremo all’approvazione della prossima Assemblea di Cattolica, con la proposta di un dividendo di 0,8 euro per azione che corrisponde ad un dividend yield di 6,85%. La forte crescita del risultato economico (con il raddoppio dell’utile rispetto all’anno
precedente) si è determinata in sintonia con l’ulteriore miglioramento della solidità patrimoniale in un anno di pesante recessione economica nazionale, peraltro aggravata nel settore assicurativo dagli effetti del terremoto in Emilia. Significativi, a questo proposito, sono l’ulteriore miglioramento del combined ratio e del margine di solvibilità.
In questi anni Cattolica non solo ha retto all’impatto di una crisi devastante, ma ha creato le condizioni per una fase ulteriore di sviluppo, che esigerà una grande attenzione ai temi della produttività e dell’innovazione su prodotti e servizi. Il proseguimento di questo trend, che prevediamo positivo anche nel 2013, ci consente di guardare con fiducia alle prospettive future del Gruppo”.