La nanotecnologia offre un grande potenziale per trasformare il modo in cui viviamo le nostre vite. Dai prodotti farmaceutici al controllo dell’inquinamento alle applicazioni elettroniche e ingegneristiche, questa tecnologia rivoluzionaria – che utilizza particelle e strutture diecimila volte più piccole del diametro di un capello umano – offre molti benefici per la salute, per l’ambiente, per la ricerca scientifica, per l’industria e per l’economia.
Ma le nuove tecnologie portano anche nuovi rischi, ed i rischi associati alle nanotecnologie pongono numerose nuove sfide al settore assicurativo. Anche se nessuna richiesta di risarcimento specifica riguardante le nanotecnologie è stato ancora depositato in tribunale, alcuni esperti del settore assicurativo hanno già etichettato le nanotecnologie come un rischio emergente e sono in aumento, in aggiunta alle questioni di copertura, complesse preoccupazioni riguardo alla supervisione regolamentare, secondo quanto riporta un articolo del settimanale americano Business Insurance.
Con così tante domande rimaste senza riposta – e con le nanotecnologie che secondo alcuni avranno un impatto di 3 trilioni di dollari sull’economia statunitense entro il 2015 – è essenziale per gli assicuratori, per i produttori, per le aziende scientifiche e tecnologiche, e per i ceo capire i rischi potenziali e le implicazioni di copertura poste dall’avanzamento rapido e dalla commercializzazione in aumento di nanotecnologie.
Le implicazioni di copertura assicurativa
Un leader del settore assicurativo ha osservato: “il settore assicurativo è preoccupato, non tanto perché l’esperienza mostra come i nuovi sviluppi tecnologici tendano ad alimentare nuovi scenari di danni, quanto il fatto che la portata di questi potenziali reclami possa essere sia difficile da valutare correttamente.”
I rischi sono visti in funzione della crescita rapida e della pervasività delle nanotecnologie, oltre che delle incertezze mediche e scientifiche riguardanti i suoi effetti sulla salute umana, sulla sicurezza e sull’ambiente. Ciò è da attribuire, come ha indicato il Business Insurance nel 2007, alle caratteristiche delle nanoparticelle che rendono rivoluzionaria la tecnologia – la loro dimensione (che non più essere misurata usando le tecniche normali), e le vie di esposizione (dermica, inalazione e indigestione).
I rischi assicurativi del settore property e casualty contengono esposizioni occupazionali e ambientali, e l’ingegneria del prodotto e la sicurezza del cliente. Quindi, da una prospettiva di copertura assicurativa, i rischi implicheranno molte forme di copertura comuni, incluse: responsabilità generale; responsabilità dei prodotti; richiamo del prodotto; compensazione dei lavoratori; responsabilità ambientale e property.
I Lloyd’s di Londra hanno affermato che anche altri tipi di polizze possono essere chiamate in causa dai rischi relativi alle nanotecnologie, tipo l’indennità professionale, i casi di malasanità, la responsabilità dei direttori e dei funzionari, la responsabilità civile generale, la responsabilità dei dipendenti, e la responsabilità prodotti.
I leader del settore assicurativo sono d’accordo che il settore non sarà in grado di quantificare le perdite potenziali relative ai rischi delle nanotecnologie e che è troppo presto per adattare i vari tipi di polizza ai loro rischi. Ciò avviene perché la tecnologia occupa un vasto campo con caratteristiche di rischio non uniformi; c’è la mancanza di un linguaggio comune o di un insieme di definizioni per la tecnologia, e attualmente la popolazione è generalmente poco esposta ai rischi.
Tuttavia, diverse preoccupazioni di risk management sono emerse dalle discussioni recenti del settore assicurativo. Per esempio, il settore ha riconosciuto che l’accumulazione dei danni a lungo termine per la salute umana e per l’impatto ambientale generati da lunghi periodi di latenza, risulteranno in un problema di “sovrapposizione dei limiti”, causato da polizze occurrence che hanno innescato obbligazioni con polizze multiple per diversi anni.
Alcuni riassicuratori raccomandato gli assicuratori di rilasciare copertura a breve termine, che è un modo per evitare i rischi associati ai reclami latenti. Altri prevedono esplicitamente esclusioni relative all’esposizione alle nanotecnologie.
Sono in corso ricerche sugli effetti causati dall’esposizione alle nanoparticelle sulla salute e alcune ricerche hanno già mostrato che le nanoparticelle possano essere tossiche.
Il miglior approccio che può avere il settore assicurativo è la conoscenza anticipata dei rischi potenziali, che può essere ottenuta tramite protocolli di sottoscrizione e di risk management definiti.
Mentre i cambiamenti nelle forme della polizza possono essere prematuri, il settore dovrà continuare a monitorare da vicino le implicazioni delle nanotecnologie.
E per coloro che sono coinvolti nel business in aumento delle nanotecnologie, ci si dovrà sforzare per garantire la conformità alle normative conosciute e alle migliori pratiche riguardanti la tecnologia e per essere pronti a difendersi dalle probabili e inevitabili richieste di risarcimento riguardanti gli illeciti delle nanotecnologie.
Per chi volesse approfondire gli aspetti tecnici di questa tematica, suggeriamo anche la lettura dell’articolo del dr. Riccardo Tacconi, pubblicato nel numero 199 del 2009 di ASSINEWS.