Le aziende hanno perso più di 373 milioni di dollari per frode negli ultimi due anni e questa è solo una parte delle perdite reali perché molti casi passano inosservati o non vengono riportati, secondo KPMG, che ha realizzato un sondaggio riguardante la frode aziendale, dal quale emerge che metà degli intervistati ha subito una frode, ma solo il 15% la considera un rischio.
La frode commessa dalle persone interne all’azienda- sulle quali è posta la maggiore fiducia – è la più diffusa.
I principali casi di frode negli ultimi anni, incluso il traffico illecito e la manipolazione dei tassi d’interesse, sono stati perpetrate dall’interno delle aziende, per la maggior parte dei casi.
C’è però più collusione tra impiegati interni e i terzi rispetto agli interni, e, nel 2012, gli esterni sono stati responsabili del 74% dei casi di frode nel settore finanziario e del 69 % nel settore non finanziario.
Solo il 9% delle aziende con meno di 100 dipendenti ha subito frode, percentuale che invece sale del 31% per le aziende dai 101 ai 500 dipendenti. Quasi metà (45%) delle aziende con più di 500 impiegati ha subito frode.
La maggior parte dei frodatori è motivata dalla pressione finanziaria personale (36%, in aumento rispetto al 3% del 2010).
Il rischio per le aziende è che non ci siano sufficienti attenzioni nella fase iniziale: circa la metà (49%) degli intervistati ha ignorato i segnali d’allarme o era insicura.