Gli atti di pirateria hanno conosciuto un calo nel 2012, in parte grazie all’aumento dell’uso di guardie di sicurezza armate sulle navi e alla presenza della marina europea, inglese e statunitense nelle acque pericolose, secondo gli esperti.
Ma mentre si sono ridotti gli attacchi nel Golfo di Aden, la pirateria nelle acque dell’Africa ovest, dove i rischi sono notevoli, rappresenta una minaccia crescente.
Durante il 2012, 297 navi sono state attaccate dai pirati, rispetto alle 439 del 2011, stando alle cifre pubblicate dall’International Maritime Bureau, parte dell’International Chamber of Commerce di Londra.
L’International Maritime Bureau ha riportato che l’anno scorso 174 navi sono state catturate dai pirati, ventotto sono state dirottate e ventotto incendiate. Ci sono stati altri sessantasette attacchi. Il numero di persone prese come ostaggi a bordo è sceso a 585 nel 2012 rispetto a quelle rapite nel 2011 (802).
Settantacinque navi sono state attaccate nel golfo di Aden, rispetto alle 237 del 2011.
L’International Maritime Bureau crede che la presenza delle navi che pattugliano le acque nei pressi della Somalia abbia contribuito a ridurre gli attacchi dei pirati in quelle zone, oltre all’uso di guardie di sicurezza e l’addestramento dell’equipaggio con le migliori pratiche di management, fornite dalle organizzazioni marittime internazionali.
Questo calo potrebbe essere attribuita ad una combinazione di fattori, inclusa la presenza di forze navali che interrompe le operazioni dei pirati, l’aggiunta di misure di autodifesa a bordo delle navi mercantili e una migliore consapevolezza situazionale di dove siano le minacce, tutto ciò unito a più azione effettiva a terra in Somalia operata dalle autorità somali e dalla comunità internazionale.
Ma le organizzazioni hanno dichiarato che “rimangono convinte che l’unica soluzione a lungo termine sia stabilire un governo effettivo e implementare il ruolo della legge in Somalia”.
L’International Maritime Bureau ha riportato che ci sono stati cinquantotto attacchi dei pirati nel Golfo di Guinea nel 2012, dei quali la Nigeria ne ha registrati ventisette rispetto ai dieci del 2011. Incidenti sono stati riportati anche in Togo, Costa d’Avorio e Benin.
La pirateria al largo della costa dell’Africa occidentale sta diventando un problema significativo.
La natura della pirateria in quella regione è spesso diversa da quella dell’Africa orientale. Nella prima gli attacchi sono più concentrati sul furto piuttosto che al rapimento degli ostaggi e alla loro detenzione al fine di un riscatto.
Lo scopo di molti degli attacchi dei pirati registrati in Africa ovest è stato rubare navi da carico, come petroliere.
Gli stati dell’Africa ovest hanno più regolamenti normativi stabili rispetto alla Somalia, quindi c’è meno possibilità che una nave sia dirottata per molto tempo nelle acque dell’Africa occidentale.
Ma i regolamenti locali possono rendere più difficile per i proprietari di navi impiegare strumenti di mitigazione. Per esempio, è illegale portare armi entro dodici miglia dalla costa nigeriana, e così le guardie di sicurezza non possono stare a bordo delle navi o devono essere disarmate nelle acque nigeriane.
Lo scorso anno, Baltic and International Maritime Council ha pubblicato le linee di guida provvisorie anti-pirateria per il Golfo di Guinea, che includono una valutazione specifica del rischio prima di entrare nelle acque della Nigeria e del Benin, prendendo in considerazione soprattutto le minacce di rapina a mano armata, di furto di navi da carico e di rapimento.
Nei mesi recenti, i broker e i fornitori di sicurezza hanno sviluppato nuovi prodotti e servizi per controllare il problema della pirateria.
Per Willis il brokerage può fornire ai clienti un servizio di monitoraggio e può collaborare con il capitano della nave per avvisarlo riguardo alla possibile diminuzione dei rischi nella loro rotta. In aggiunta, Willis avvisa i capitani delle navi riguardo ai modelli di tempo climatico.
Lo scorso anno, Marsh ha lanciato un servizio assicurativo per i membri della Security Association of the Maritime Industry – compagnie di sicurezza marittime private che sono assunte in maniera crescente per aiutare le navi ad ostacolare gli attacchi dei pirati.
Tale servizio è stato ideato per colmare le lacune nella copertura e include responsabilità generale o pubblica, indennità professionale, responsabilità dei dipendenti marittimi, responsabilità dei dipendenti e copertura da infortuni personali.
Fonte: Business Insurance