Previdenza
Seconda puntata – La cassa Forense
Autore: Alberto Cauzzi e Silvin Pashaj
ASSINEWS 240: marzo 2013
La professione forense sta vivendo un periodo di profonda crisi. Circa 4 avvocati ogni 1000 abitanti sono troppi. Dalle ultime rilevazioni dell’ordine (agosto 2012) in Italia ci sono 247.040 avvocati su una popolazione di 60.779.708. Passiamo, analizzando i dati regione per regione, da 1,4 avvocati ogni mille abitanti della Val d’Aosta ai 6,5 di Campania e i 6,6 della Basilicata. Dati poco confortanti, perché è vero che il numero di conteziosi è in deciso aumento, ma è altrettanto vero che, onde evitare il continuo ed incensante blocco dei tribunali, un intervento legislativo è auspicato e ormai imminente per snellire i processi legali e conseguentemente ridurre anche l’attività (e i costi) della professione forense.
Da anni il reddito pro-capite di categoria continua a ridursi fortemente, per effetto di concorrenza, liberalizzazioni e situazione contingente economica non certo facile e fiorente.
Tutto ciò ha ovviamente impatto anche sugli equilibri della cassa previdenziale, con i lavoratori attivi che riducono i propri contributi in funzione della riduzione proporzionale del proprio reddito. Se a questo aggiungiamo tutti gli aspetti ed i trend legati alla demografia italiana (la popolazione invecchia sempre più) allora il quadro si fa tutt’altro che confortante.
Ovviamente i parametri più stringenti richiesti dall’ultimo intervento del ministro Fornero hanno completato un quadro a dir poco complicato e articolato. La cassa forense aveva già intrapreso da tempo interventi tesi al riequilibrio dei conti a lungo termine, con ad esempio l’allargamento della base di calcolo imponibile previdenziale, ma ciò evidentemente non bastava. Ecco quindi alcune novità, targate 2013, che approfondiremo attraverso queste pagine.
• Il calcolo pensionistico verrà effettuato sulla base di tutti i redditi professionali dichiarati con una aliquota di rendimento pari all’1,4%, adeguata pero ogni 3 anni (e quindi probabilmente riveduta verso il basso) in funzione delle mutate previsioni legate ai conti dell’istituto e al conseguente equilibrio di questi ultimi (la cassa forense ha un rapporto iscritti/pensioni pari a circa 6,68, in aumento rispetto al passato a ritmi percentuali piuttosto elevati, ecco il motivo di questo ed altri interventi che in seguito circostanzieremo).
• È stato fissato l’aumento dell’aliquota del 13% del contributo soggettivo al 14% dal 2013, con un progressivo aumento sino al 15% (raggiunto nel 2021).
• Confermato il contributo del 4% sul volume di affari a fini iva senza limite temporale.
• Attivato il contributo di solidarietà pari al 7% a carico dei pensionati attivi che proseguono con l’esercizio dell’attività. Tale contributo crescerà sino al 7,5% nel 2021.
• Soppressione del contributo modulare obbligatorio, aumenta contestualmente il limite di contribuzione facoltativa che può arrivare sino al 10% del reddito imponibile (non più obbligatoria). CONTENUTO A PAGAMENTO
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